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Milleproroghe, l’esame entra nel vivo. Gli ultimi aggiornamenti su detrazioni fiscali e assunzioni

Spese sanitarie detraibili fino a marzo, proroga delle cariche ordinistiche, nuovi tetti di spesa, assunzioni nel Ssn e in ateneo: tante alla Camera le richieste sul Milleproroghe in vista della conversione entro fine mese. Sul decreto legge, rinominato “atto 2325”, il Governo ha presentato circa 40 emendamenti. E forse ne arriverà un altro dopo la richiesta di Forza Italia e Lega di lasciare detraibili le spese sanitarie sostenute dai cittadini in contanti. Peraltro, l’esecutivo rinvierebbe solo fino al 31 marzo la possibilità di portare in detrazione al 19% dall’Irpef 2021 i pagamenti cash a erogatori privati, ambulatori e strutture, equiparandoli alle spese in enti convenzionati con il Servizio sanitario o intramoenia. Per le spese sostenute dal 1° aprile scatterebbe l’indetraibilità.

Contenuti acquisiti – Tra le norme approvate a dicembre nel decreto legge, una incrementa il fondo per la retribuzione individuale di anzianità dei sanitari ospedalieri di 14 milioni di euro annui fino al 2025 e di 18 milioni annui dal 2026 così da retribuire straordinari, servizi di guardia medica, reperibilità notturne e festive e da valorizzare le carriere professionali. Per 3 anni fino al 2022 arrivano 800 mila euro a istituti zooprofilattici sperimentali e 200 mila da ripartire tra le regioni per promuovere metodi alternativi alla sperimentazione animale sotto la guida del Ministero della Salute. Acquisita anche la norma che prolunga la stabilizzazione del personale di Irccs e istituti zooprofilattici a chi può far valere 3 anni di lavoro nell’arco degli ultimi 7 anni. Tutte fanno parte dell’articolo 25, dove sono confluiti 93 emendamenti; ecco quanti hanno ricevuto l’ok fin qui.

Lavoro nel Ssn – Un emendamento del presidente Fofi Andrea Mandelli fa sua la richiesta delle Regioni di assumere gli specializzandi non dal 4° ma addirittura dal 3° anno. Altra novità: gli ordini professionali (medici, infermieri, farmacisti etc) potrebbero far partire solo da dopo le prossime elezioni la norma della legge Lorenzin che vincola i consigli a massimo due mandati consecutivi. Per presidenti e direttivi si profilerebbe una proroga. Allo studio anche l’assunzione di 1600 ricercatori negli atenei. In rampa di lancio pure la proposta delle regioni di far restare in servizio fino a 70 anni i dirigenti medici negli ospedali e nelle Asl, dunque oltre l’età pensionabile, anche per evitare le conseguenze della legge Madìa che impedisce contratti a titolo oneroso con ex dipendenti pubblici già in pensione. Al Ministero della Salute si profilano una Direzione generale dedicata ai livelli essenziali di assistenza ed assunzioni per 10 nuovi dirigenti, di cui 6 medici.

Spesa – Un ulteriore emendamento rivede i tetti per la spesa farmaceutica Ssn. Per il 2020 il tetto per gli acquisti diretti degli enti Ssn dai produttori salirebbe dal 6,89 al 7,13% di tutta la spesa sanitaria mentre il tetto per la spesa convenzionata si abbasserebbe al 7,52%. La rimodulazione dovrebbe arginare il pay-back delle aziende farmaceutiche e delle regioni. A giugno 2020 però il ministero della Salute su proposta Aifa dovrà varare nuovi tetti. C’è pure la proposta di uno screening gratuito dell’epatite C per i nati negli anni dal 1969 al 1989, per i soggetti che sono seguiti dai servizi pubblici per le tossicodipendenze (SerT), e per i detenuti. Tra le modifiche ammesse, una proposta di Italia Viva che preoccupa i medici Inps proroga ad esaurimento gli incarichi dei medici fiscali, non modificando le risorse ad essi destinate, a dispetto del fatto che si stia concludendo una trattativa convenzionale tra Inps e sindacati per offrire loro più tutele.

Emendamenti “precari” – Dalla Commissione Affari Sociali, l’onorevole M5S Stefania Mammì intervenendo su una petizione lanciata su change.org chiede di assumere via Milleproroghe gli idonei inseriti nelle graduatorie dei concorsi pregressi, andando a ritroso fin dal 2011, e solo dopo di indire nuovi concorsi. Fino al 2018 il principio per la Pa era che le graduatorie restassero vigenti 3 anni e fossero usate solo per coprire i posti messi a concorso con possibilità di limitare nel bando il numero di idonei al 20% dei posti. Nella Finanziaria 2020 il ministro Speranza per il Ssn ha imposto di utilizzare fino in fondo le vecchie graduatorie. Per ovviare ai pensionamenti e a quota 100, ora si consente (comma 147 della Finanziaria) di usare le graduatorie 2011 fino al 30 marzo 2020; quelle approvate dal 2012 al 2017fino al 30 settembre 2020; quelle approvate nel 2018 fino al 2021 e quelle del 2019 fino al 2022; le graduatorie 2020 valgono 2 anni. Le assunzioni non sono immediate, per entrare si devono frequentare corsi di formazione e superare un colloquio “per accertare la perdurante idoneità”. Mammì chiede di esaurire prima le graduatorie vigenti in ordine cronologico per ciascuna categoria professionale, quindi di realizzare concorsi già banditi ma non ancora espletati, infine di emettere nuovi bandi. «Sarebbe controproducente bandire nuovi concorsi e creare ulteriori schiere di idonei, quando ci sono già graduatorie utilizzabili a livello regionale».

Mauro Miserendino (Doctor 33)

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