Con la nuova maggioranza ora a guida Pd-M5S a rischio altri provvedimenti, alcuni molto caldeggiati dal ministro uscente Grillo, come il progetto dell’ostetrica di comunità. Sul tavolo anche l’istituzione dell’infermiere di famiglia, la riforma del numero programmato per l’ingresso alla Facoltà di Medicina e Chirurgia e altri due ddl: uno avrebbe dovuto riformare il settore delle parafarmacie e l’altro fare luce sulla presenza dei capitali in farmacia.
Non è detto che Speranza, molto sensibile ai temi sociali, non sposi alcuni di questi provvedimenti. Un disegno di legge datato 2018 in materia di finanziamento del Ssn, che porta la sua firma, prevede due pilastri: l’abolizione del super ticket e un allentamento dei vincoli per l’assunzione del personale sanitario.
Fermo al Senato, dopo l’approvazione alla Camera, anche il ‘Sunshine Act’, definito da Grillo «una garanzia per tutti e in particolare per i nostri pazienti». Il provvedimento sulla sanità trasparente prevede l’iscrizione in un registro online delle transazioni finanziarie, a partire da 50 euro, tra le imprese e gli operatori sanitari. Il cambio della maggioranza potrebbe portare ad una revisione del testo.
Altro fronte che ha subito uno stop con la crisi è quello legato al Patto per la Salute. Dopo la maratona di luglio voluta dalla Grillo, che ha aperto le porte del dicastero ai protagonisti del Ssn con un momento di ascolto e confronto, l’intesa con le Regioni ora riparte con un nuovo interlocutore alla guida del ministero e una nuova maggioranza. Una svolta che potrebbe far cambiare anche l’atteggiamento delle Regioni e accelerare sulla chiusura del Patto, prevista a settembre.