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Manovra 2021, quattro miliardi al Ssn. Ecco le misure per i medici

Il Governo scommette sulla ripresa, e dei 39 miliardi messi in manovra per far fronte alla crisi ne punta quattro sul potenziamento del servizio sanitario nazionale nel disegno di legge che mette insieme bilancio di previsione 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023. La “manovra” 2020 che arriverà in parlamento ai primi di novembre – testo approvato con la classica formula “salvo intese”- contiene investimenti sia per misure emergenziali sia per il rilancio dell’economia. «È la strada giusta», commenta il ministro della Salute, Roberto Speranza. «Chiudiamo la stagione dei tagli e ricominciamo ad investire sulla cosa più preziosa che abbiamo».

Sanità e Pa – I 4 miliardi per la tutela della salute serviranno per confermare nel 2021 30 mila medici e infermieri assunti a tempo determinato per l’emergenza. Aumenta di un miliardo di euro la dotazione del Fondo sanitario nazionale. Vengono messi a disposizione 400 milioni per l’acquisto di vaccini. Altri 400 milioni rifinanziano i contratti nella Pubblica amministrazione: la cifra complessiva per i contratti Pa sale così a 3,8 miliardi. A scuola, arrivano 1,2 miliardi di euro per assumere 25.000 insegnanti di sostegno e vengono stanziati 1,5 miliardi di euro per l’edilizia scolastica. È previsto un contributo di 500 milioni l’anno per il diritto allo studio e sono stanziati 500 milioni l’anno per l’università. Arrivano 2,4 miliardi su edilizia universitaria e ricerca.

Mondo del lavoro – Le imprese dei settori in difficoltà potranno attingere a 4 miliardi resi disponibili con il Fondo Covid. Sono prorogate sia la moratoria sui mutui sia le garanzie del Fondo Garanzia Pmi e di Sace. Prorogate pure nuova Sabatini (bonus per l’acquisto di nuove attrezzature) e misure per ri-patrimonializzare piccole e medie imprese. Per finanziare fino a fine anno le nuove settimane di cassa integrazione dei lavoratori di imprese con perdite oltre una certa soglia, lo Stato investe 5 miliardi; 6 miliardi sono destinati per la fiscalità di vantaggio al Sud e prorogare il credito d’imposta per chi investe nel Mezzogiorno. Infine, 2,5 miliardi saranno destinati al taglio del cuneo fiscale per i lavoratori sopra i 28 mila euro di reddito annuo e saranno azzerati per 3 anni in tutta Italia i contributi a carico di imprese che assumono giovani. In previdenza, sono prorogate le misure Ape Social e Opzione Donna. Per gli investimenti nel trasporto pubblico locale arrivano 350 milioni, destinati in particolare ai trasporti scolastici. Seicento i milioni puntati per rilanciare cinema e cultura. Le famiglie potranno spendere il bonus vacanze fino al 30 giugno 2021.

Cartelle esattoriali – Ci si avvia a sospendere a tutto il 31 dicembre la notifica di nuove cartelle di pagamento, del pagamento delle cartelle in precedenza inviate e proroga al 31 dicembre 2020 il periodo durante il quale si decade dalla rateizzazione con il mancato pagamento in 10 rate, anziché in 5. Varato anche un Codice delle crisi d’impresa e d”insolvenza.

Reazioni – Il governo vedrà mercoledì i sindacati che lamentano poche risorse – 400 milioni – sul rinnovo dei contratti pubblici. In sanità, Cimo Fesmed chiede trasparenza nell’assegnazione delle risorse per il personale ritenendo dovuta la conferma nel 2021 di 30 mila fra medici e infermieri a tempo determinato. Il presidente Guido Quici chiede poi conto della mancata attivazione di 1.600 posti di terapia intensiva, della mancata distribuzione di 1.500 ventilatori già disponibili”, e della mancata formazione del personale sanitario non specialista che oggi torna nei reparti Covid. Anaao Assomed plaude alla destinazione al personale di circa il 60% della spesa sul Ssn, «ma l’intervento sulle assunzioni non può limitarsi ad una semplice proroga dei contratti attivati a marzo, peraltro insufficienti per i medici»; urgono «procedure semplificate per nuove assunzioni contrattualizzate, attingendo in mancanza di specialisti ai medici specializzandi degli ultimi due anni». Soddisfatto il presidente Fnomceo Filippo Anelli, «dopo la stagione dei tagli è il momento di avviare la stagione dei rinnovi contrattuali. Non bastano le indennità, non basta il rinnovo a tempo determinato, ma occorrono contratti stabili e con stipendi che riconoscano la qualità e quantità del lavoro svolto, condizioni di lavoro che valorizzino i professionisti e nuovi criteri di ripartizione del Fondo sanitario nazionale, che includano criteri come l’indice di deprivazione».

Mauro Miserendino

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