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Il giuramento dei neo iscritti all’Ordine di Como. Le parole del presidente Spata ai giovani medici e la relazione morale

Lunedì 26 marzo alle 21.00, presso la sede dell’Ordine dei Medici in viale Masia 30, si è tenuta l’annuale assemblea dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Como durante la quale hanno prestato giuramento i giovani medici e odontoiatri neo iscritti.

Queste in sintesi le parole che il presidente Gianluigi Spata ha rivolto ai giovani medici e odontoiatri

«L’iscrizione all’Ordine è un momento importante  perché è un atto tutt’altro che formale, è essenziale per iniziare a lavorare. Così come il giuramento professionale, previsto dal Codice deontologico.  Sentirete spesso parlare del prendersi cura, di accompagnare il paziente nel suo percorso di cura; ebbene in modo particolare il prendersi cura si basa non solo sulla professionalità, la competenza, il saper fare e l’utilizzo della tecnologia , ma è fatto anche di gesti, di atteggiamenti. Il valore aggiunto che arricchisce la nostra professione, rendendola spesso meravigliosa e gratificante, è il rapporto con il nostro paziente. E mai come in questo caso è bene ricordare l’articolo 20 del nostro Codice deontologico: “il tempo della comunicazione è tempo di cura”».
«E’ molto importante salvaguardare il rapporto fra colleghi – ha ricordato ancora Spata – nell’ottica  della collaborazione e della condivisione di percorsi diagnostici terapeutici che vanno a tutto vantaggio non solo del cittadino, che è al centro del sistema, ma anche della nostra professione. Altro elemento importante è l’aggiornamento professionale, che va ben oltre l’acquisizione dei crediti Ecm. L’Ordine sarà sempre a vostra disposizione per ogni chiarimento».

La relazione morale del presidente Gianluigi Spata

Credo sia giusto, all’inizio della mia relazione annuale, iniziare con un doveroso buon compleanno ai 40 anni del nostro Servizio Sanitario Nazionale che venne istituito il 23 dicembre 1978 con la legge 833. Questo SSN, invidiato da tutto il mondo e fondato sui principi di uguaglianza, equità e solidarietà, sta però dando qualche segnale di cedimento, segnali ben evidenziati nella relazione del nostro nuovo Presidente della FNOMCeO Filippo Anelli in occasione del primo Consiglio Nazionale a Roma di sabato scorso. In estrema sintesi le cause si possono identificare in un  definanziamento del SSN, in riforme che hanno puntato più su obbiettivi di tipo economico che di salute mettendo in crisi sia il ruolo del medico, da tempo considerato dalla politica “produttore di spesa e non di salute”, sia lo stesso rapporto fiduciario medico-paziente; per continuare LEA non garantiti in tutte le regioni, determinando diseguaglianze, fra Regione e Regione e tra il nord e il sud del paese, nell’accesso alle cure con tempi di attesa sempre più lunghi che rendono il SSN sempre meno competitivo con il privato. Naturalmente sono tanti altri i motivi di disagio che sarebbe troppo lungo enunciare ma è ora che la nostra professione raccolga le idee e proponga alla politica delle soluzioni vere, operative che ci permettano di riacquisire quei valori che sono il fondamento della nostra attività professionale.  Per questo è intenzione del Comitato Centrale della FNOMCeO di organizzare per il 2019 gli Stati generali della professione medica.

Nell’ultima assemblea del 2017 la mia relazione si era molto concentrata sul nuovo progetto di presa in carico del paziente cronico proposto da Regione Lombardia con la delibera  n. X/6164 del 30/01/2017 e successive e mi ero soffermato soprattutto sulle criticità emerse sul ruolo del gestore e del co-gestore e di chi fosse la responsabilità del percorso diagnostico terapeutico del paziente. Naturalmente eravamo all’inizio del progetto e ancora non erano stati ben definiti i ruoli.

A distanza di un anno dalla prima delibera regionale di gennaio 2017 e dopo qualche mese dall’inizio della fase attuativa del progetto sulla cronicità, non tutti i dubbi sono stati ancora fugati.

Circa il 50% dei MMG della nostra ASST Lariana ha aderito alla presa in carico del paziente cronico, la maggior parte in qualità di gestore e il rimanente come co-gestore.  Grazie all’intervento della nostra Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FROMCeO) e delle OOSS presso l’assessorato al Welfare di Regione Lombardia, è stato chiarito che il MMG/PLS sia nella qualità di gestore che di co-gestore è il responsabile e il referente per il proprio paziente che aderisce al progetto attraverso la compilazione del PAI (piano assistenziale individuale) e la firma del patto di cura. Se per il MMG che si è proposto come gestore all’interno delle cooperative di medici il percorso è già ben definito, soprattutto alla luce dell’esperienza CReG, per il co-gestore è stato invece più difficile  in quanto esisteva il fondato rischio che il MMG/PLS restasse ai margini della cura della cronicità e non attivo protagonista e reale gestore del proprio paziente cronico.

Infatti una volta risolto il problema che anche il co-gestore è il responsabile della redazione del PAI del proprio paziente, resta ancora  il problema della modalità dell’ interfaccia informatica con i gestori identificati nelle strutture sanitarie e sociosanitarie accreditate pubbliche e private.

Non è un problema da poco in quanto il MMG/PLS rischia di doversi confrontare con diverse piattaforme informatiche incontrando non poche difficoltà alla normale routine lavorativa. Su questo ci stiamo lavorando come Ordine grazie anche alla fattiva collaborazione della Direzione della nostra ASST Lariana.

Ma la criticità maggiore è  il MMG che  non ha aderito  al modello di presa in carico e il paziente invece sceglie un gestore .

La delibera n. X/7655 del 28 dicembre 2017 testualmente recita:

“Nel caso di paziente il cui MMG/PLS non abbia aderito alla presa in carico, si ritiene in ogni caso indispensabile il coinvolgimento dello stesso per la condivisione delle informazioni e le eventuali interazioni tra le terapie farmacologiche così come disposto dalla DRG n.X/6551/2017.

Le prescrizioni farmaceutiche e di prestazioni specialistiche correlate alle patologie croniche oggetto della presa in carico, sono di competenza del soggetto gestore. Come già stabilito dalla DRG n. X/6551/2017, rimangono di competenza del MMG che non partecipa alla presa in carico le prescrizioni relative alle ricette di farmaci e le prestazioni previste dall’ACN non strettamente correlate ai set di riferimento relativi alle patologie croniche”

E’ evidente come in questa situazione ci troviamo di fronte a un paziente che verrà seguito da un Clinical manager, diverso dalla figura del proprio MMG, che assumerà la totale responsabilità del percorso diagnostico terapeutico relativo solo alla cronicità di cui è affetto il paziente e al MMG invece spetterà gli altri compiti assistenziali.

Questo fatto solleva non pochi interrogativi di tipo clinico assistenziale e di responsabilità professionale che rischiano di mettere in serio pericolo la continuità e l’integrazione assistenziale e non ultimo il rapporto fiduciario medico-paziente.

E’ una criticità ben evidenziata da un documento prodotto dall’ Ordine di Brescia e che è stato condiviso da tutti gli Ordini professionali della Lombardia e inviato dal sottoscritto, in qualità di neo presidente della FROMCeO, all’assessore al Welfare Avv. Giulio Gallera

Altro problema posto all’attenzione dell’assessorato è la carenza di Medici che, per effetto del cospicuo pensionamento, rischia di mettere in crisi il nostro sistema assistenziale; si stima che saranno 45.000 i medici che andranno in pensione entro il 2022 ed entro il 2028 quasi 81.000.

Dal 2018 al 2022 in Lombardia saranno 1800 i pensionamenti e nel 2028 quasi 4.200; se le stime sono giuste in 5 anni 14 milioni di italiani rischiano di restare senza MMG.

Per far fronte a questa emergenza l’unica vera soluzione è aumentare le borse di studio per il corso di formazione in Medicina Generale e per le specializzazioni, soluzione ormai sostenuta da anni dalla FNOMCeO e mai ascoltata dai Ministeri competenti. In Lombardia raddoppiando già adesso il numero delle borse di studio per la medicina generale si arriverebbe ad un rapporto medico paziente 1 a 2000 in 5 anni se non a 1 a 3000. Regione Lombardia ha deliberato per alcune zone disagiate la possibilità di aumentare il massimale del MMG a 1800 – 2000 ma non è certo questa la strada giusta. Il problema non è solo della nostra regione ma nazionale e quindi sono  il Ministero della Salute e il MIUR che devono provvedere rapidamente ad un aumento delle borse di studio anche perché sono circa 14.000 i giovani medici laureati che non riescono ad accedere alle scuole di specializzazione e vivono, anche per anni, in una sorta di disoccupazione, sottoccupazione e precariato. Però da un recente tavolo ministeriale sulla medicina generale giungono voci confortanti; sembra che il Ministero abbia deciso,  già a partire dall’anno in corso , di portare a 2000 le borse di studio per il corso di formazione in medicina generale, 1185 garantite dal fondo attuale e le rimanenti dalle Regioni; per le Regioni non in grado di provvedere sarà il Ministero ad intervenire attraverso l’utilizzo dei fondi di progetto di piano. Anche  per le scuole di specialità sembra che ci sia l’intenzione di aprire un tavolo specifico per trovare il modo di riutilizzare le borse  non assegnate. Invece il progetto tanto auspicato sulla laurea abilitante sembra a buon punto ed è in valutazione al Consiglio di Stato.

Nonostante questi segnali positivi continueremo a tenere sotto pressione MIUR e Ministero della Salute nell’interesse del cittadino, del SSN, dei giovani colleghi e della professione.

La vecchia legislatura ci ha lasciato 1 decreto e 3 leggi:

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 gennaio 2017: definizione e aggiornamento dei LEA, di cui all’art. 1,, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502;

Legge 8 marzo 2017, n. 24: disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie

Legge 22 dicembre 2017, n. 219: norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento

Legge 11 gennaio 2018, 3: delega al governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della Salute

Dopo circa 16 anni è stato finalmente approvato e pubblicato in gazzetta il 18/03/2017, il nuovo DPCM Lea con le nuove indicazioni di appropriatezza. Si continua a lavorare, grazie anche alla  collaborazione della FNOMCeO, allo sviluppo delle indicazioni di appropriatezza e del tariffario dei nuovi LEA.

Contrariamente a quanto si pensasse sono state approvate sul filo di lana, entro i termini stabiliti dalla legislatura,  due leggi importanti come il così detto decreto Lorenzin e il decreto sulle DAT (Disposizioni anticipate di trattamento).

Il primo ha costretto tutte le federazioni nazionali ad anticipare le votazioni per l’elezione dei nuovi Comitati Centrali per non incorrere nelle nuove regole che avrebbero ritardato di molto le nuove elezioni nazionali; infatti ci saranno nuove norme che per diventare operative avranno bisogno dei relativi decreti attuativi. Quello relativo alle nuove modalità delle elezioni sia a livello provinciale che nazionale è stato emanato circa una settimana fa ed è in attesa di pubblicazione sulla G.U.; posso dire con soddisfazione che il decreto ha recepito tutte le osservazioni proposte dal Comitato Centrale della FNOMCeO.

Nella nuova legge oltre all’art. 4 che si occupa del “riordino della disciplina degli ordini e delle professioni sanitarie”, esistono altri articoli come quello molto importante “sull’esercizio abusivo della professione” o quello in materia di riforma della normativa sulla sperimentazione clinica e dell’istituzione di un centro di coordinamento nazionale dei comitati etici, quello dell’istituzione di nuove professioni sanitarie (osteopatia e chiropratica, per esempio), giusto per ricordare i principali. Adesso, come accennavo in precedenza, dobbiamo attendere i relativi decreti attuativi che riguardano anche temi importanti come quello relativo ai procedimenti disciplinari.

La legge sulle disposizioni anticipate di trattamento (DAT) è stata approvata ancor prima del Decreto Lorenzin. Anche questa legge necessita, per alcuni articoli, la proposta e l’approvazione dei relativi decreti attuativi e sarà compito del nuovo parlamento legiferare in merito.

Sarà necessaria un’attenta riflessione da parte della FNOMCeO in particolar modo sull’art.1 (consenso informato) e sull’ art. 4 ( disposizioni anticipate di trattamento). Credo che proprio i decreti attuativi relativi all’art. 1 sul consenso informato siano quelli che meritano maggior attenzione perché potrebbero determinare dei sostanziali cambiamenti proprio sulle modalità e i contenuti del consenso informato;  comunque posso dire che in questo articolo è stato sancito, elemento assolutamente positivo, che “ il tempo della comunicazione tra medico e paziente costituisce tempo di cura” , come enunciato nell’art. 20  del nostro Codice Deontologico.

I decreti attuativi relativi alla legge 8 marzo 2017, n. 24 in tema di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale, sono molto in ritardo e non solo per effetto delle elezioni politiche nazionali.

Sono  stati approvati solo due decreti attuativi uno ( 2 agosto 2017, GU n.186 del 10.08.17) “Elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico scientifiche delle professioni sanitarie” e il secondo ( 29 settembre 2017, GU n. 248 del 23.10.2017) “Istituzione dell’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità”, decreti che in estrema sintesi delineano i requisiti necessari per poter iscrivere le società scientifiche in un apposito elenco, con verifica biennale, con lo scopo di elaborare linee guida per la “prevenzione e la gestione del rischio sanitario e per il monitoraggio delle buone pratiche per la sicurezza delle cure da parte delle strutture sanitarie…”, quelle linee guida che dovrebbero garantire al medico, se seguite,  di evitare spiacevoli  e complicati percorsi giudiziari.

Infine, miracolo della campagna elettorale, sono state siglate le preintese sul testo degli Accordi Collettivi Nazionali del comparto sanitario dopo quasi dieci anni.  Entro la fine del 2018 c’è l’impegno delle parti di portare a conclusione la trattativa per il triennio 2016-2018  sul piano normativo ed economico.

Il 13 marzo si è insidiato l’osservatorio ministeriale  per la sicurezza e la prevenzione della violenza ai danni di medici e infermieri; è un tavolo importante sollecitato da FNOMCeO e che permetterà di studiare e proporre nuove norme di legge per la prevenzione di questi fatti di violenza che sempre più sono alla ribalta della cronaca; è ora di dare un segnale forte per la sicurezza sui posti di lavoro anche nel comparto sanitario. Ormai sono diventate davvero troppe le segnalazioni di aggressioni nei P.S. ospedalieri, negli ambulatori e nei presidi di continuità assistenziale.

Ci stiamo avviando verso la condivisione  tra Consiglio Superiore della Magistratura, Consiglio Nazionale Forense e FNOMCeO di un protocollo di intesa per l’armonizzazione dei criteri e delle procedure di formazione degli albi dei periti e dei consulenti tecnici come previsto nell’ex art. 15 sempre della legge sulla responsabilità professionale; è un protocollo che finalmente proporrà nuovi criteri per la formazione e l’aggiornamento degli albi dei periti e dei consulenti tecnici tenuti dai Tribunali in modo da garantire all’autorità giudiziaria un supporto professionalmente ancor più qualificato e adeguato ad una materia così complessa e delicata.

E a proposito di responsabilità professionale voglio ricordare la buona riuscita del convegno, dedicato a questo tema, organizzato per la prima volta con l’Ordine degli Avvocati il 21 ottobre dello scorso anno nella nostra città; è stato un importante momento di confronto grazie alla presenza di alcuni estensori della legge, di qualificati docenti universitari e di esperti in campo giudiziario. Credo proprio che ci sarà l’opportunità di ripetere l’esperienza; il nostro gruppo di lavoro sull’aggiornamento ci sta lavorando e un’idea potrebbe essere proprio la legge sulle DAT.

Il 24 gennaio di quest’anno si è insediata la cabina di regia nazionale del Piano nazionale cronicità al quale partecipo, come rappresentante del Comitato Centrale della FNOMCeO insieme al dr. Marinoni, Presidente dell’Ordine di Bergamo. Credo che sia un importante osservatorio sui progetti regionali della cronicità.

Il decreto sull’obbligo delle vaccinazioni ha suscitato non pochi problemi e critiche ma credo che quasi 5000 casi di morbillo e 4 decessi nel solo 2017 siano veramente tanti e tali da giustificare una tale presa di posizione del Ministero della salute e dell’Istituto Superiore della Sanità e per questo motivo la nostra Federazione ha sostenuto fin dall’inizio questa iniziativa subendo non poche critiche ma ritengo che sia stata una scelta giusta a tutela della salute pubblica e delle minoranze per raggiungere quell’immunità di gregge del 95% come stabilito dall’OMS.

Infine il 16 febbraio è stato presentato a Roma presso il Ministero della Salute, in occasione di un convegno dal titolo “La comunicazione della salute al tempo delle Fake news: il ruolo del giornalista quale garante dell’informazione”, il sito anti bufale della FNOMCeO “dottoremaeveroche” . Il sito è nato dall’idea del compianto ex segretario e amico della FNOMCeO Dr. Luigi Conte e dopo un lungo percorso di costruzione finalmente è diventato operativo. Lo scopo di tale iniziativa è quella di mettere a disposizione del cittadino uno strumento di facile consultazione che dia risposte rapide e soprattutto scientificamente corrette su notizie false e quindi molto pericolose per la salute pubblica. Nel sito esiste anche un’area privata dedicata ai medici che permette al professionista di utilizzare anche l’ enorme bibliografia fornita dal portale EBSCO. Appena sarà operativo sarà nostro compito pubblicizzarlo anche nella nostra Provincia.

Da settembre-ottobre 2016 il Presidio Sanitario di via Regina per i migranti continua la sua opera grazie al contributo volontario di alcuni medici iscritti al nostro Ordine, insieme ad infermieri e alla Croce Rossa. Il nostro impegno continua e in una recente riunione dei nostri volontari si è deciso di ridurre, in via sperimentale e in accordo con l’ ATS Insubria, l’assistenza a quattro giorni la settimana; tale decisione è stata presa sia per la sensibile diminuzione dei Medici volontari sia per scoraggiare richieste di visite, talvolta inutili, degli ospiti del centro; sembra che tale soluzione stia funzionando e faremo presto un’altra riunione per fare il punto della situazione e fare chiarezza per il futuro.

E’ una bella esperienza, Vi posso garantire, e approfittando della presenza dei giovani  questa sera rivolgo a loro l’invito di provare ,almeno una volta e affiancati da colleghi ormai esperti, a venire al campo.  Un grazie sincero a tutti i colleghi che hanno prestato e continuano a prestare servizio nel presidio di via Regina con grande disponibilità e professionalità.

Voglio finire con un ringraziamento a tutti i colleghi/e componenti del  consiglio uscente e tutti confermati  nelle ultime elezioni per il triennio 2018-2020, con due new entry, il dr. Massimo Gatto e la giovane collega Dott.ssa Agostina Vitale. Ho voluto puntare sulla continuità perché ritengo sia stato fatto un lavoro molto importante, sicuramente impegnativo, ma che ha prodotto dei buoni risultati, anche se non sta a me dirlo. Il nostro lavoro ci ha portato a essere presenti su tutti i tavoli istituzionali, sia provinciali che regionali, elemento indispensabile per portare avanti le nostre proposte. Da parte mia continuerò a impegnarmi anche a livello nazionale nel nuovo Comitato Centrale della FNOMCeO e nel mio nuovo ruolo nella nostra Federazione Regionale.

Infine non posso dimenticare il grande lavoro dei nostri segretari che con dedizione, disponibilità e  professionalità garantiscono un servizio efficiente ai tutti i nostri iscritti; un ultimo doveroso grazie alla nostra ormai pensionata Sig.ra Milvia Andreani che ha lavorato per ben quaranta anni nei nostri uffici con grande professionalità e che ci sta aiutando ancora oggi nell’attesa che si concluda il concorso per l’assunzione del nuovo segretario.

Nel lasciare la parola ai coordinatori delle nostre commissioni per i programmi futuri, Vi ringrazio per l’attenzione e auguro a tutti Voi e alle Vostre Famiglie i più sinceri auguri di una serena Pasqua

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