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Dl semplificazioni, rischio incostituzionalità saltano emendamenti. Ecco che cosa rimane per i medici

Salta l’accesso rapido alla medicina generale, salta l’accesso con 4 anni di “gavetta” nei pronti soccorso, saltano persino gli emendamenti sulle farmacie. Restano solo le norme sul pay-back, sulla revisione del tetto di spesa per il Ssn e per il salvataggio del contratto dei medici ospedalieri. Sono le clamorose novità sul decreto semplificazioni che, in fase di conversione, per la sanità all’articolo 9 verrà cambiato molto meno di quanto si pensava. Il motivo del colpo di scena in aula annunciato dalla Presidente Elisabetta Alberti Casellati è che la legge sulle semplificazioni risponde al fine di introdurre disposizioni urgenti per semplificare le procedure della pubblica amministrazione e una sentenza della Corte costituzionale, la 32 del 2014, non ammette che queste leggi siano “omnibus”, se si andasse fuori tema diverrebbero vulnerabili sotto il profilo giuridico.

Cosa rimane? Intanto l’emendamento 9.0.41 secondo cui il Ministero della Salute dovrà definire un metodo per determinare il fabbisogno di personale di Asl e ospedali tenendo conto di quanto previsto in materia di definizione dei piani triennali e in parallelo con il salto del tetto di spesa per il personale 2004 meno l’1,3%. Nascerà un Comitato paritetico per rivedere la normativa sui costi di personale degli enti Ssn. In secondo luogo, resta l’emendamento 9.0.500 che scongiura il blocco della trattativa per il contratto dei medici ospedalieri 2016-18, blocco che si sarebbe verificato a seguito dell’inserimento nel settore della dirigenza amministrativa; tutte le procedure consequenziali a tale innesto varranno per la trattativa 2019-21. Infine, il payback, dove si prevede il ripiano dei 2,4 miliardi di euro di sforamenti concordato tra regioni e industrie farmaceutiche giorni fa.

Le industrie verseranno entro il 15 febbraio la cifra per gli anni 2013-2017, e il Direttore generale dell’Aifa accerterà l’avvenuto versamento entro aprile e lo riscontrerà entro maggio. Fuori invece le norme che consentivano l’accesso alle zone carenti di medicina generale agli allievi del corso triennale lavorando part-time e quelle che consentivano di entrare al corso per 3 anni anche a sostituti di assistenza primaria e guardia incaricati che, entro il 2018, avessero esercitato per almeno un anno anche non continuativo, previo superamento del test d’ammissione al corso. Fuori la possibilità di assumere per concorso il medico che all’entrata in vigore del dl semplificazioni si ritrovasse con almeno 4 anni anche non continuativi di contratti atipici (tempo determinato, cococo, altre forme) nei servizi di emergenza-urgenza negli ultimi 10 anni; via persino la norma che rendeva conoscibili i contratti di specialità abbandonati al moment dell’effettuazione del test d’ingresso alle scuole. Espunta pure la norma che avrebbe lasciato il tetto del 10% come quota massima di fatturato riservata alle farmacie di proprietà di società. Le forze politiche hanno chiesto una pausa prima di riprendere il dibattito.

Mauro Miserendino (Doctor 33)

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