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Dl Calabria riapre ad assunzione a termine di specializzandi. Ecco le novità per i medici

A un concorso per posti nell’emergenza urgenza da distribuire nelle varie strutture regionali si sono presentati in Veneto solo 3 candidati per 80 posti. Il governatore veneto Luca Zaia l’ha definita la vera tragedia in Italia. Alla Camera si prova a rimediare in fase di conversione del decreto legge Calabria, di cui da qualche giorno si discute in plenaria, dove rientra la norma che prevedeva l’assunzione a tempo determinato di medici in attesa di specializzazione ove assenti altri camici titolati. Un emendamento del Movimento 5 Stelle a prima firma della deputata Rosa Menga rivede i commi 547 e 548 della Finanziaria. Un ulteriore emendamento M5S a prima firma della deputata Marialucia Lorefice consente invece ad Asl e ospedali di appoggiarsi a medici pensionati sotto i 70 anni. Sia l’assunzione dei giovani sia il conferimento di incarichi a pensionati sono possibili solo se i fabbisogni di personale sono stati correttamente programmati, se non c’è altro modo di organizzare o di far lavorare di più i dipendenti (entro le regole europee), se non ci sono graduatorie cui attingere o chi c’è ha rifiutato l’incarico e se sono stati indetti concorsi per assumere personale e sono andati deserti. Vediamo cosa cambierebbe se la Camera approvasse questi emendamenti comunque di un partito di maggioranza.

I giovani– Il comma 547 della Finanziaria 2019 operativa da quest’anno già ammette i medici specializzandi iscritti all’ultimo anno ai concorsi per l’accesso alla dirigenza del ruolo sanitario nella disciplina bandita e li pone, se superano la prova, in una graduatoria separata da cui si pesca per assumerli una volta che saranno specialisti. Ora questa norma si perfeziona: fermo restando che l’assunzione a tempo indeterminato di medici e veterinari è subordinata al conseguimento del titolo di specializzazione, si consente ad Asl e ospedali, nei limiti di spesa per il personale, di assumere a tempo determinato e part-time, fino al 31 dicembre 2022, medici specializzandi collocati nella graduatoria di cui al comma 547 con qualifica dirigenziale al trattamento del contratto vigente: svolgeranno attività coerenti con i livelli di competenze e autonomia raggiunti, certificate sia dalla scuola di specializzazione universitaria sia dai dirigenti responsabili dei reparti ove lo specializzando ha svolto le attività professionalizzanti. L’accantonamento della norma nei giorni scorsi aveva provocato le critiche di sindacati come Anaao Assomed. Gli specializzandi con contratto ospedalieri non potranno fare cumulo con la borsa. Il contratto finisce con la fine del corso; l’interruzione definitiva del corso comporta la risoluzione automatica del contratto; una volta specialisti, i medici saranno assunti a tempo indeterminato con contratto dirigenza.

Gli anziani– L’emendamento Lorefice-D’Arrando prevede all’articolo 11 (Disposizioni su personale Ssn) un comma 5 ter secondo cui Asl e ospedali, se non riescono con i medici dipendenti disponibili a far fronte all’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, quest’anno e il prossimo possono conferire – nei limiti di spesa per il personale – incarichi individuali con contratto di lavoro autonomo a medici pensionati, già lavoratori privati o pubblici che non abbiano superato il 70° anno di età. I contratti durano non oltre 2 anni e non sono rinnovabili, serve prima una selezione e il professionista deve comunque essere in possesso dei requisiti per l’accesso alla dirigenza medica. Il contratto sarà risolto anche prima della scadenza ove l’Asl o l’ente sia in grado di assumere, per lo svolgimento della stessa attività, personale con contratto di lavoro subordinato.

Veterinari e comparto– L’ emendamento a prima firma Rosa Menga prevede che oltre ai medici in formazione specialistica siano ammessi ai concorsi di accesso alla dirigenza i veterinari iscritti all’ultimo anno e, se il corso è quinquennale, al penultimo anno. Inoltre, per il personale del comparto è estesa al 31 dicembre 2019 la chance di essere assunti a tempo indeterminato come personale non dirigenziale se si sono maturati alle dipendenze Asl, al 31 dicembre 2017, almeno 3 anni di servizio negli ultimi 8 anni.

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