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Def, un miliardo in più per assumere. Ecco le novità

Un miliardo in più, tanto ne dà la nota di aggiornamento al Documento di programmazione economica e finanziaria al Fondo sanitario nazionale per il 2019. Se l’Europa la accetta, la spesa sanitaria prevista per il 2019 dai 116,3 miliardi di quest’anno salirà a 117,2 nel 2019 e a 119,4 nel 2020. Pertanto nel 2020 si dovrebbe rimanere vicini alla soglia Ocse del 6,5% della spesa sanitaria sul Pil nel 2020, poi si crescerebbe al 6,6% nel 2025 e al 6,8% nel 2030 per salire via via quasi all’8% nel 2070. Dal 2030 la componente socioassistenziale inizierà a staccarsi dall’1% cui è relegata per salire all’1,4-1,6% del Pil. Invece la spesa pubblica per le pensioni – oggi al 14,8% – toccherà l’acme tra 2040 e 2050 con il 18,3% del Pil e poi scenderà al 13,8 del 2070. Sembra passare in secondo piano -perché sarà solo “valutata” – una revisione della disciplina dei ticket e delle esenzioni.

In un contesto di denatalità e di crescita della popolazione anziana, come premette lo stesso Ministro dell’Economia Giovanni Tria, occorrerà saper integrare servizi sanitari e sociali/di sostegno, fare prevenzione e soprattutto assumere. Saranno completati i processi di assunzione e stabilizzazione del personale oltre che l’aumento delle borse di studio a favore della formazione dei giovani medici di famiglia (e continuità assistenziale) e specializzandi. È inoltre intenzione del Governo proporre una modifica della normativa sulla dirigenza sanitaria. Per dare continuità all’erogazione dei Livelli di Assistenza nell’ambito delle attività ospedaliere a rischio interruzione (emergenza e Medicina), il Ministero della Salute sta predisponendo una norma in materia di fabbisogni di medici e di accesso al Ssn da approvare entro l’anno. Per risparmiare si punta sulla revisione dei criteri di pay back e sulla digitalizzazione. Step epocale sarà, per le vaccinazioni, l’istituzione dell’Anagrafe Nazionale. Ma vanno al più presto emanati i provvedimenti per realizzare il Fascicolo Sanitario Elettronico in tutte le Regioni e quelli volti a tracciare il percorso seguito dal paziente nelle strutture sanitarie. Si punta poi sul Piano Nazionale Cronicità per uniformare gli interventi su quasi 24 milioni di polipatologici. Il Governo intende varare un regolamento per individuare gli standard di assistenza territoriale. Entro dicembre arriverà il Nuovo piano nazionale di governo delle liste d’attesa, il precedente è di 6 anni fa. E si estenderà ai veterinari il sistema informativo per la tracciabilità dei medicinali.

Di ticket non si parla ma in Tv alla Sette il ministro della Salute Giulia Grillo non esclude di reperire risorse in più oltre al miliardo. Il primo obiettivo in tal caso sarebbe abolire il superticket. Il Def continua esaminando l’edilizia sanitaria: qui urgono adeguamenti antisismici nelle zone a rischio ed interventi antincendio, oltre che ammodernare la strumentazione. Entro marzo 2019 il Ministero insedierà una ‘cabina di regia’ per selezionare le priorità. Previsto il contributo agli investimenti da parte di altre istituzioni pubbliche.

Con la sanità si intrecciano le politiche per la famiglia. In un paese in cui il rapporto tra la popolazione inattiva con più di 65 anni e gli occupati-stando all’Ageing Report- crescerà dal 58,3% del 2016 all’85,8% del 2070, gli interventi in tema di politiche familiari saranno orientati al rilancio della natalità. Il Governo intende rivedere la macchina dei sussidi e presentare un disegno di legge per potenziare l’assistenza sanitaria domiciliare ai disabili. Saranno intraprese misure per semplificare il riconoscimento della disabilità, con visite domiciliari delle commissioni medico-legali, e verranno incrementati Fondo per le non autosufficienze e Fondo per l’assistenza di disabili privi di sostegno familiare (‘Dopo di noi’). In assoluto, si conferma l’intenzione di incrementare l’indebitamento netto per arrivare a una percentuale di spesa pubblica pari al 2,4 % del Pil nel 2019, al 2,1 nel 2020 e all’1,8 nel 2021. Per l’Iva la sterilizzazione degli aumenti è prevista nel 2019, poi si parla solo di riduzione.

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