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Ddl semplificazioni, da abolizione Irap a e-fatture ecco tutte le novità nel testo

C’è tutto un mondo, persino un’ipotetica abolizione virtuale dell’Irap, dietro l’attesissima flat tax. E quel mondo è nella proposta di legge 1074 cui la Commissione Finanze della Camera ha apportato gli ultimi emendamenti. Si passa al dibattito in aula la prossima settimana, su “semplificazioni fiscali” che incidono sulla comunicazione dei dati Iva, sui versamenti delle tasse e sulle loro date, sullo split payment, sui contraddittori con l’Agenzia delle Entrate. Il Fisco non potrà chiedere ai contribuenti dati e informazioni già in suo possesso, in sede di controllo formale delle dichiarazioni dei redditi. E dovrà diffondere con congruo anticipo software, modelli, istruzioni e strumenti atti ad assolvere gli adempimenti richiesti; non si potrà punire il contribuente in caso di inadempienza non a lui imputabile. Per il contribuente-tipo, la novità è lo slittamento dal 30 settembre al 30 novembre del termine per presentare la dichiarazione dei redditi Irpef-Irap; si allinea dunque l’invio online al pagamento con F24 del secondo acconto dell’imposta sui redditi. Slitterebbero poi, e stavolta al 31 dicembre, i termini per pagare le imposte sugli immobili, Imu e Tasi. Inoltre, si potrà usare l’F24 anche per versare le imposte su successioni, donazioni, di registro, catastale, ipotecaria, bollo, tassa rifiuti. E ancora, si mira a disciplinare con specifico decreto del ministero dell’Economia la trattenuta delle Irpef comunali a cura del datore di lavoro-sostituto d’imposta. Ma veniamo ai sanitari che lavorano in proprio, come i medici. Un emendamento esclude dall’Irap di tutti i lavoratori autonomi il cui volume d’affari non superi 150 mila euro, se le spese per i fattori produttivi come personale e beni strumentali non eccedono il 75% dei compensi e se i lavoratori impiegati sono uno a tempo pieno o massimo due a part-time. L’emendamento, se in aula sopravvivrà, sancirebbe per i medici di famiglia la fine del pagamento dell’imposta. Nulla si dice su eventuali società di servizio.
Altra norma che toccherà tutti i contribuenti riguarda il probabile slittamento di ulteriori 5 giorni dei tempi per l’emissione della fattura elettronica. Posto che a regime la fattura andrà emessa entro 24 ore dalla compilazione, fino a tutto giugno l’invio online si può posporre senza sanzioni a fine periodo di liquidazione Iva (mensile o trimestrale a seconda di come ha scelto il contribuente). Da luglio si deve spedire fattura al Fisco entro 10 giorni da fine prestazione, ma la bozza prevede ora che il termine aumenti a 15 giorni. Ancora il lavoratore autonomo, potrà inserire i dati delle liquidazioni Iva dell’ultimo quadrimestre nella dichiarazione da presentare il 28 febbraio: il primo “contatto” annuale con il commercialista slitta di circa un mese. Altra novità che gli emendamenti dovranno modulare è l’avvio di un regime alternativo al rilascio delle dichiarazioni d’intento sull’Iva. Per semplificare la vita agli operatori, si prevede una dichiarazione online all’Agenzia delle Entrate propedeutica all’intento di avvalersi della facoltà di effettuare acquisti o importazioni senza applicare l’imposta.

Mauro Miserendino (Doctor 33)

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