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Attività intramoenia, precisazioni del Mef su tassazione agevolata. Ecco quando è possibile

Il regime forfettario che assicura a redditi libero professionali fino a 65 mila euro una flat tax del 15% non vale per i medici che esercitano la libera professione intramuraria: quelli che cioè finito l’orario di lavoro, visitano nell’ospedale di provenienza od ambulatorio collegato con parcella a carico del paziente, da cui la struttura trae anch’essa remunerazione per la dotazione messa a disposizione. Queste somme sono infatti assimilate a lavoro dipendente dall’articolo 50 del Testo Unico sull’Imposta sui redditi, come ha confermato il Ministero dell’Economia al question time alla Camera, in Commissione Finanze in risposta a una interrogazione della Lega, che interessava lo svolgimento di attività autonoma in costanza di lavoro dipendente. I redditi di questi medici vanno nella Certificazione Unica, si addizionano ai redditi da dipendenza e la somma viene tassata tutta insieme.

Diversa la situazione dei medici che vengono ingaggiati dagli ospedali a partita Iva per svolgere a tempo determinato compiti in reparti a corto di organico. Se hanno aperto la partita Iva prima dell’entrata in vigore del regime forfettario, istituito dalla Finanziaria 2019 (legge 145/2018) in vigore da inizio anno, possono optare per il nuovo regime agevolato quest’anno: pur essendo il 15% un’aliquota molto bassa (di più basso c’è solo il 5% per le start-up), la vantaggiosità dell’opzione dipende dal carico e dalla tipologia delle detrazioni di cui già godono ed è “visualizzata” dal commercialista. Chi invece apre partita Iva quest’anno nel 2019 si vedrà tassati i redditi con una “dual tax”, ferma restando l’aliquota del 15% fino a 65 mila euro ne arriverà una del 20% tra i 65 mila e un euro e i 100 mila euro. Sono esclusi dal regime forfettario soci di Srl ed ex dipendenti del datore di lavoro al quale, o a cui società addentellate, ora offrono i servizi a partita Iva: per questi rimane il regime ordinario, si calcola il reddito analiticamente e si impone un’Irpef progressiva. Nel regime forfettario potrebbero ritrovarsi medici – magari giovani e non con famiglie numerose – che svolgono la loro attività in ospedale al posto di un dipendente.

Fattispecie ricorrenti nell’attualità sono la contrattualizzazione da parte di da cooperative che poi concludono con gli ospedali accordi di fornitura di pacchetti di prestazioni, oppure l’ingaggio diretto da parte delle aziende sanitarie: due fattispecie contro la cui legittimità si è pronunciato il sindacato Anaao Assomed inviando diffide a tutte le aziende sanitarie d’Italia perché i contratti di questo tipo frenano le assunzioni e i concorsi nel Servizio sanitario nazionale.

Mauro Miserendino (Doctor 33)

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