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730 precompilato, Fnomceo chiede slittamento e no sanzioni

Per gli iscritti agli Albi è “oggettivamente impossibile” entro 2 mesi allacciarsi al sistema Tessera sanitaria del Ministero dell’Economia (Mef) come chiede l’Agenzia delle Entrate. Né ci sarà collaborazione tra medici ed Agenzia finché non si eliminano le sanzioni previste dalla legge 175 del 24 settembre scorso: fino a 50 mila euro per i medici renitenti all’obbligo di trasmissione dati 2015 in scadenza il 15 gennaio 2016. La Fnomceo rappresentata dal Presidente Roberta Chersevani, dal Presidente commissione albo odontoiatri Giuseppe Renzo nonché da Guido Marinoni e Gianluigi Spata, in audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria ha espresso ieri il parere del mondo dei professionisti sanitari sulla richiesta di trasmettere online al Mef tutti i dati sulle prestazioni sanitarie – a carico Ssn e non – erogate da professionisti, farmacie, strutture pubbliche e private convenzionate con il Ssn. L’adempimento nasce per la precompilazione delle spese sanitarie degli italiani sul modello 730, quelle da detrarre al 19% dall’aliquota Irpef: precompilazione che grazie agli invii dati di medici e dentisti l’anno prossimo farebbe l’Agenzia delle Entrate. Fnomceo chiede di far slittare al 2017 sui dati 2016 l’obbligo di allacciamento al sistema Tessera sanitaria e spedizione oggi previsto per tutti i professionisti; tutt’al più si possono far salvi i dati dei medici che si sono adeguati per tempo. Chiede poi di semplificare e limitare le informazioni da raccogliere e prevedere che, dai 16 ai 18 anni si eviti di affidare ai sanitari la trasmissione del dato a meno che il giovane non ne faccia espressa richiesta. Fnomceo porta motivazioni riassumibili a un primo sguardo, grosso modo, in formali, “politiche”, pratiche, “sul dato”.
Motivazioni formali. Tra i destinatari dell’onere non si citano nel decreto le strutture non convenzionate, e di questo “buco” si occupa il ricorso dei dentisti Andi al Tar Lazio. In Parlamento però Fnomceo sottolinea che la Finanziaria 2016 in bozza all’articolo 49 c5 esonera da ulteriori invii di informazioni al Ministero dell’Economia medici e farmacisti che hanno già spedito i loro dati al Sistema Tessera sanitaria: non si possono spedire due volte gli stessi dati alla Pa. Tra i problemi pratici trattiamo il problema “borderline” della retroattività della richiesta.
Motivazioni “politiche”. Il medico diventa burocrate; si profila un accanimento sanzionatorio a fronte di compiti tecnico-contabili gravosi e onerosi; il governo chiede di dotarsi di software specifici e procedure e sistemi di documentazione ad hoc in 60 giorni ma non fa nessun distinguo tra medici-dentisti Ssn e liberi professionisti (questi ultimi non pronti all’allacciamento); infine il rapporto medico paziente può finire se il medico sbaglia nella spedizione a svantaggio del paziente.
Problemi pratici – Oggi nell’invio al Mef dei documenti che li riguardano medico e dentista se la cavano utilizzando modelli riepilogativi ma chi usa tale facilitazione non è in grado di raccogliere in un sistema contabile le informazioni richieste, e dovrebbe reinserire tutti i dati 2015. In tal caso i sanitari dovrebbero ripetere con modalità diverse gli adempimenti tributari 2015, che però gli sono stati chiesti a fine anno, con retroattività, che costituisce un problema – anche formale – nelle normative tributarie. Ancora: in alcune regioni mmg e professionisti Ssn inviano i dati dei pazienti non nel sistema di accoglienza Mef ma con sistemi regionali (si pensi al Siss lombardo) non utilizzabili per la nuova incombenza. Né sono per ora sul mercato software che consentono l’invio automatico della fattura al momento del rilascio.
Problemi sul dato – Tutte le persone che ricevono prestazioni sanitarie andranno informate della sorte dei loro dati sensibili. Ma ci sono problemi: i familiari a carico possono negare il consenso al trattamento; il “capofamiglia” non può visualizzare i dati dei suoi cari; non sempre il destinatario della prestazione in una famiglia è quello cui è intestato il documento detraibile; non sempre le percentuali di suddivisione della detrazione sono 100 per un membro e zero per l’altro o 50 e 50, ma i coniugi potrebbero concordare percentiali diverse; altri problemi pratici sorgono per le spese per disabili e quelle esenti dei familiari non a carico.

Mauro Miserendino (Doctornews)

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