Test Medicina – Ordine dei Medici e Odontoiatri di Como http://omceoco.it Just another WordPress site Wed, 17 Feb 2021 08:11:16 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.16 Test Medicina. Studenti: “Abolizione impossibile senza riordino corso e strutture” http://omceoco.it/test-medicina-studenti-abolizione-impossibile-senza-riorganizzazione-del-corso-e-delle-strutture/ Mon, 09 Jun 2014 12:18:52 +0000 http://omceoco.it/?p=554 Per il Segretariato Studenti in Medicina bisognerebbe infatti far fronte all’esponenziale crescita di aspiranti medici. Quindi “rivedere i corsi e investire in strutture e personale docente per un corretto svolgimento delle attività didattiche”. Chiesta al Miur una “approfondita riflessione” e l’apertura di un tavolo di confronto con gli studenti in Medicina.

“Se il test di ingresso a Medicina sarà abolito, contestualmente sarà prioritario rivalutare l’organizzazione dei corsi e l’investimento in strutture idonee e personale docente per un corretto svolgimento delle attività didattiche”. Questa la posizione del Sism (Segretariato italiano studenti in medicin) in merito alla proposta lanciata dal ministro dell’Università Giannini.

Secondo il Sism, se la selezione al termine del primo anno di corso verterà sul numero di esami sostenuti e sui risultati conseguiti, “ciò dovrà necessariamente portare ad una revisione sistematica e ad una conseguente equiparazione dei percorsi formativi all’interno dei vari corsi di laurea, attualmente soggetti a significative differenze in funzione dell’ateneo di riferimento”.

Inoltre, al fine di evitare situazioni di parzialità e discrezionalità, secondo il Sism “dovranno essere riconsiderate le modalità di svolgimento degli esami del primo anno di corso, mediante criteri di trasparenza e oggettività che mettano in risalto non solamente conoscenze meramente nozionistiche ma anche attitudini e comportamenti secondo i principi del sapere, saper fare e saper essere”.

Infine, “sarà prioritario valutare, al fine di evitare un surplus di studenti, quali saranno le possibilità offerte a coloro che non supereranno la selezione, in funzione della disponibilità strutturale degli atenei”.

“Gli studenti che afferiranno al corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia – osserva il Sism – troveranno nel Sistema Sanitario Nazionale il loro principale ambito d’azione. Pertanto eventuali modifiche relative all’accesso programmato dovranno essere imprescindibilmente valutate di concerto con il Ministero della Sanità, per calibrare le richieste in virtù del fabbisogno effettivo di professionisti della salute in relazione alle necessità della popolazione. A tale proposito, sarà inoltre essenziale garantire prospetticamente un congruo numero di borse di studio per le scuole di specializzazione”.

Il Sism invita dunque il Miur a “considerare approfonditamente, mediante tempistiche consone alla complessità del problema, gli aspetti sopracitati e a valutare il possibile impatto che modifiche radicali nelle modalità di accesso ai corsi di laurea potrebbero portare ad un sistema formativo medico che necessita di interventi su diversi fronti”.

Auspica, infine, che vengano istituiti “tavoli di discussione con il SISM e le altre associazioni rappresentative di studenti in medicina in modo che possa essere approfondita la proposta mediante l’integrazione pluralistica e condivisa delle diverse prospettive”.

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Test medicina, l’esperto: da soluzione alla francese rischio “fabbrica illusioni” http://omceoco.it/test-medicina-lesperto-da-soluzione-alla-francese-rischio-fabbrica-illusioni/ Sat, 07 Jun 2014 09:22:08 +0000 http://omceoco.it/?p=502 «Un test a fine settembre dopo un mese e mezzo di preparazione intensiva su materie mirate». Potrebbe essere questa secondo Gianpiero Dalla Zuanna, professore di Demografia presso il Dipartimento di Scienze Statistiche dell”Università di Padova, la via giusta per l’accesso alla facoltà di medicina. Il tanto discusso modello “alla francese”, che dopo la proposta del ministro Giannini ha acceso il dibattito, non convince l’esperto che al tema ha dedicato un’analisi su La Voce.info. «Premesso che il test ideale è quello sulla base del quale non si deve studiare perché offre l’opportunità di verificare l’effettiva attitudine del candidato» spiega a DoctorNews33 Dalla Zuanna «il modello prospettato presenta evidenti difficoltà organizzative, visto il numero di studenti coinvolti nonché il forte rischio di fabbricare illusioni». Per quale motivo? «Il rischio è dato dal fatto che tutti coloro che dopo il primo anno venissero scartati, potenzialmente anche 50.000 studenti, poi si ritroverebbero “a piedi” o dirottati in altre facoltà per spendere i crediti guadagnati. In più c’è anche il rischio di sottrare gli iscritti al resto del sistema. Con la possibilità di mandare al collasso altre facoltà.  Una via, invece» continua «potrebbe essere quella di modificare il test dopo una valutazione accurata di che cosa effettivamente è utile. La domanda è semplice» dice l’esperto «per essere un buon medico che cosa si deve sapere? Se, per esempio, la logica è molto importante per lo svolgimento della professione, che è fatta di deduzione e ragionamento, magari si potrebbe intervenire sulle domande di cultura generale in modo da ridurre i forti elementi di aleatorietà contenuti nel test attuale». Dalla Zuanna, però, ci tiene a sottolineare una novità positiva introdotta nell’ultimo anno accademico, quella di introdurre una graduatoria nazionale abbandonando le graduatorie locali. I vantaggi? «I dati sono inequivocabili e evidenziano due conseguenze principali» spiega. «La mobilità degli studenti si è drasticamente innalzata, in direzione di quelle città dove, se la graduatoria fosse stata locale, il punteggio medio al test delle matricole sarebbe stato molto più basso e in più la graduatoria nazionale ha effettivamente premiato il merito, favorendo gli studenti con i punteggi migliori al test». L’auspicio, spiega l’esperto, è quello di generare un meccanismo virtuoso con ricadute sull’innalzamento della qualità delle scuole superiori. «È un’ipotesi illuminista» conclude «ma la meritocrazia dovrebbe alzare il livello e indurre un meccanismo che porta il sistema a chiedere maggiore qualità».

Marco Malagutti (DoctorNews)

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