Stamina – Ordine dei Medici e Odontoiatri di Como http://omceoco.it Just another WordPress site Wed, 17 Feb 2021 08:11:16 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.16 Consiglio Nazionale FNOMCeO a Bari: Stamina, bilancio, codice deontologico http://omceoco.it/consiglio-nazionale-fnomceo-a-bari-stamina-bilancio-consultivo-2013-codice-deontologico/ Mon, 16 Jun 2014 10:49:34 +0000 http://omceoco.it/?p=628 Nei giorni scorsi, come anticipato e ampiamente ripreso dai media nazionali e locali, Bari è stata luogo di una serie di appuntamenti proposti dalla Federazione nazionale degli Ordini con il supporto del locale Ordine provinciale. I tre momenti cardine sono stati il convegno su formazione e accesso al lavoro, la seduta della Ceom (la conferenza europea degli ordini dei medici, alla cui presidenza è stato eletto Nicola D’Autilia) e il Consiglio Nazionale della FNOM. Ecco una sintesi dei lavori del consiglio.

APPROVATO IL BILANCIO CONSUNTIVO

Il Consiglio Nazionale, riunito a Bari venerdì 13 giugno, udita la relazione del tesoriere Raffaele Iandolo, ha approvato all’unanimità, per alzata di mano, il conto consuntivo 2013. Sempre all’unanimità, è stata poi approvata la relazione del collegio dei revisori dei conti, illustrata da Ezio Casale, nonché una variazione al bilancio 2014.

Nella sua relazione, Iandolo ha illustrato le cifre più significative del bilancio della Federazione che mostrano una situazione finanziaria con un fondo cassa al 31 dicembre 2013 pari a 14.334.299,24 euro, mentre l’avanzo di amministrazione è di 15.493.655,08 euro, con un incremento di 3.151.327,63 rispetto al 31 dicembre 2012. Per Iandolo “si tratta di un bilancio forte, che ci consente non soltanto di risolvere definitivamente la questione della sede, ma anche di avere a disposizione fondi per la formazione e per i giovani medici. In questa ottica, abbiamo concepito anche la delibera di assestamento del bilancio 2014”.

Nel fornire l’elenco dettagliato delle molteplici attività della Federazione con numerose riunioni di gruppi di lavoro, osservatori e consulte di area medica e odontoiatrica, Iandolo ha ricordato che nel corso del 2013, si sono tenute 15 riunioni di comitato centrale, di cui 12 a Roma e altre a Taranto, Torino e Caserta; cinque riunioni di consiglio nazionale tutte a Roma; due assemblee CAO, sempre a Roma, due riunioni della commissione medici e undici riunioni della commissione odontoiatri. Convegni, seminari e workshop si sono tenuti a Roma e in altre città. “In conclusione ritengo – ha detto infine Iandolo – che l’attività 2013 della FNOMCeO possa ritenersi più che soddisfacente, sia per gli aspetti economico-finanziari che per quelli istituzionali, politici e organizzativi”.

CONTINUA LA PRESA DI POSIZIONE SUL CASO STAMINA

I lavori di consiglio hanno espresso (e su questo è stato emesso uno specifico comunicato stampa) un forte e accorato appello, il cui testo è stato approvato all’unanimità, rivolto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e alle altre alte cariche dello Stato perché ascoltino le motivazioni della Federazione, che sono di assoluta contrarietà rispetto al cosiddetto caso Stamina.

Nel corso del consiglio nazionale, è intervenuto il Presidente dell’OMCeO di Brescia Ottavio Di Stefano, che ha ripercorso l’intera vicenda consumatasi presso gli Spedali Riuniti della città, in un’altalena di situazioni complesse e delicate e con pronunciamenti contrastanti da parte di diverse Procure. Fino ad arrivare alla riunione straordinaria del Comitato Centrale della FNOMCeO, tenutasi a Brescia sabato 6 giugno, da cui è uscito un pronunciamento forte contro il “caso” Stamina, che definire “metodo” sarebbe pura fantasia.

Anche a Bari, diversi presidenti di Ordine sono intervenuti per affermare, tutti concordi, che il cosiddetto “caso” Stamina presenta almeno un aspetto molto critico che attiene alla fragilità del metodo di valutazione, che invece andrebbe rafforzato. Intanto, l’OMCeO di Brescia ha sostenuto e sostiene l’obiezione di coscienza dei medici che rifiutano di applicare Stamina, mentre da parte di altri Ordini, in particolare Mantova, è stata avanzata la richiesta perché la FNOMCeO si pronunci per il provvedimento disciplinare nei confronti dei medici che dovessero aderire a Stamina.

Tra gli altri, è intervenuto il Presidente onorario della Federazione, Aldo Pagni, che ha ricordato il clima orribile che venne a crearsi all’epoca della cosiddetta terapia Di Bella, con un’ondata mediatica che fu contrastata con decisione, ma anche con molta difficoltà dalla Federazione. Come d’altra parte avvenne nel caso Bonifacio. Il fatto che tali fenomeni periodicamente si ripresentano. Ma, rispetto agli anni scorsi, si può affermare che oggi i progressi stessi della medicina e dei metodi diagnostici e delle terapie dovrebbero sgombrare il campo da personaggi che, in maniera ricorrente, si propongono titolari di cure che cure non sono e si autoproclamano portatori di miracoli che puntualmente non avvengono.

Rispetto a questi fenomeni, la posizione della FNOMCeO è chiara e forte. In effetti, il Consiglio Nazionale ha confermato e rafforzato il pronunciamento di una settimana prima del Comitato Centrale a Brescia: “L’esercizio della Medicina è fondato sull’autonomia e la responsabilità del medico, che deve ispirare la sua pratica professionale alle evidenze scientifiche disponibili, perseguendo l’efficacia, l’appropriatezza e la sicurezza delle cure”. E ancora: “La Libertà di agire in Scienza e Coscienza è posta a presidio dell’autonomia e della responsabilità del medico, quale garanzia della tutela della Salute degli individui e della collettività”. Il Consiglio Nazionale ha infine espresso “la propria solidarietà ai medici e all’OMCeO di Brescia, condividendo il loro rifiuto di eseguire le ordinanze dei giudici che impongono l’esecuzione delle procedure Stamina in assenza di una pronuncia della Commissione tecnico-scientifica insediata dal ministro della Salute”, ritenendo che tale rifiuto sia “l’espressione tecnico-professionale, etica e civile più alta e qualificata non contro, ma al servizio del diritto della tutela della Salute”.

D’altra parte, la settimana precedente, proprio durante la sua trasferta a Brescia, il Comitato Centrale, unitamente al consiglio dell’OMCeO provinciale, era stato altrettanto netto, nello stesso giorno in cui Marino Andolina ha praticato, agli Spedali Civili, un’infusione secondo il cosiddetto “Metodo Stamina” : “Anche oggi, in una circostanza che non esitiamo a definire oscura e oscurantista per la Sanità, ribadiamo la nostra vicinanza ai malati, alle loro famiglie, alle loro sofferenze. I medici dicono “no” e si rifiutano di attuare procedure la cui fondatezza scientifica, sicurezza e appropriatezza terapeutica non sono note; né sono, a tutt’oggi, validati i presupposti per l’avvio di una sperimentazione. E lo fanno innanzitutto per ribadire il diritto a cure che rispettino le speranze dei malati e la dignità delle loro sofferenze. In uno scenario nel quale giganteggiano l’inazione della Regione Lombardia e gli incredibili paradossi di una Magistratura civile che nomina, quali propri ausiliari, soggetti già inquisiti per la stessa questione dalla Magistratura penale, la scelta sofferta – ma determinata e responsabile – di tutti i medici del più grande ospedale di Brescia di non ottemperare a queste disposizioni dei Tribunali è quanto di più alto e civile si possa intendere e interpretare per Obiezione in Scienza o Coscienza. Come medici, ci siamo assunti le nostre responsabilità: siamo uniti e determinati in questa scelta. Chi deve si attivi per la sua parte, con la stessa determinazione e responsabilità”.

PROSEGUE IL CAMMINO DEL CODICE DEONTOLOGICO

Durante i lavori di Bari, il Consiglio Nazionale ha approvato con votazioni tutte a larga maggioranza, quattro allegati al Nuovo Codice di Deontologia medica, varato a Torino lo scorso 18 maggio. L’impegno assunto nella città sabauda è stato pertanto rispettato in meno di un mese. Gli allegati, da intendersi come indirizzi applicativi, riguardano il Giuramento professionale, Conflitto di interessi, Information and Communication Tecnology e Ricerca-Sperimentazione. In particolare, gli allegati interessano l’articolo 30 (Conflitto di interessi), l’articolo 47 (sperimentazione scientifica), l’articolo 78 (Tecnologie informatiche).

I quattro testi, oggetto di riflessioni, aggiunte e modifiche in sede di CN, saranno sottoposti al coordinamento formale e successivamente resi pubblici portando a compimento un lavoro di riflessione e confronto durato oltre un anno. Il nuovo testo di riferimento della deontologia professionale medica italiana ha visto una intensa e complessa mole di lavoro, ma un unico filo unisce i percorsi compiuti dalla Federazione per arrivare al nuovo Codice, secondo le parole usate a Bari dal presidente Amedeo Bianco: “Abbiamo coniugato scienza, diritto e tutela della salute, perché, in fondo, la finalità ultima delle nostre prese di posizione nonché delle nostre azioni come medici è proprio la tutela del diritto alla salute dei cittadini”.

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FNOMCeO a Brescia: “medici, vicino malati, per diritto cure appropriate e sicure” http://omceoco.it/i-vertici-della-fnomceo-riuniti-a-brescia-con-i-medici-vicino-ai-malati-per-il-diritto-a-cure-appropriate-e-sicure/ Mon, 09 Jun 2014 12:43:41 +0000 http://omceoco.it/?p=557 Il Comitato Centrale della FNOMCeO – riunito in via straordinaria a Brescia – proprio nel giorno in cui Marino Andolina ha praticato, agli Spedali Civili, un’infusione secondo il cosiddetto “Metodo Stamina”- ha diramato, insieme al Consiglio Direttivo dell’Ordine Provinciale, la seguente nota congiunta.

“Anche oggi, in una circostanza che non esitiamo a definire oscura e oscurantista per la Sanità, ribadiamo la nostra vicinanza ai malati, alle loro famiglie, alle loro sofferenze.

I Medici dicono “no” e si rifiutano di attuare procedure la cui fondatezza scientifica, sicurezza e appropriatezza terapeutica non sono note; né sono, a tutt’oggi, validati i presupposti per l’avvio di una sperimentazione. E lo fanno innanzitutto per ribadire il diritto a cure che rispettino le speranze dei malati e la dignità delle loro sofferenze.

In uno scenario nel quale giganteggiano l’inazione della Regione Lombardia e gli incredibili paradossi di una Magistratura civile che nomina, quali propri ausiliari, soggetti già inquisiti per la stessa questione dalla Magistratura penale. La scelta sofferta – ma determinata e responsabile – di tutti i Medici del più grande ospedale di Brescia di non ottemperare a queste disposizioni dei Tribunali è quanto di più alto e civile si possa intendere e interpretare per Obiezione in Scienza o Coscienza.

Come Medici ci siamo assunti le nostre responsabilità: siamo uniti e determinati in questa scelta. Chi deve si attivi per la sua parte, con la stessa determinazione e responsabilità”.

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Vicenda stamina, il documento di Brescia http://omceoco.it/vicenda-stamina-il-documento-di-brescia/ Tue, 03 Jun 2014 10:03:00 +0000 http://omceoco.it/?p=468 Il 13 maggio il Tribunale di Pesaro ha ordinato al Presidente dell’Ordine dei Medici di

Brescia Dr. Ottavio Di Stefano di accedere, in qualità di ausiliario del giudice, agli

Spedali Civili di Brescia in sostituzione del Direttore Generale per individuare medici che

possano praticare le infusioni con il metodo Stamina sia tra il personale degli Spedali

Civili stessi che avvalendosi di collaborazioni esterne.

Il Consiglio Direttivo dell’OMCeO di Brescia ha espresso all’unanimità il sostegno al

Presidente nella sua decisione di comunicare al Tribunale il diniego all’incarico

assegnato, per giustificati motivi d’incompatibilità con il ruolo di Presidente di Ordine.

Oltre a tale concreta motivazione, il Presidente comunicava ancora al Tribunale che

l’incarico avrebbe determinato un suo profondo, personale conflitto “in cui comunque

prevarrebbero, indipendentemente dalle conseguenze personali, i valori deontologici

più volte pubblicamente espressi”.

Il presidente della FNOMCeO Sen. Amedeo Bianco ha pubblicamente appoggiato questa

decisione, che è in linea con il comportamento che questo Ordine ha sempre tenuto.

Vale la pena ricordare che già in passato (18 giugno 2013) l’Ordine di Brescia ha

affermato il diritto/dovere “di ogni medico di rifiutare la prestazione professionale

laddove confligga con i propri convincimenti tecnico-scientifici”.

Più recentemente (8 febbraio 2014) l’Ordine chiedeva agli organi istituzionali, al

Ministero della Salute, alla Commissione Sanità delle Camere, al Consiglio Superiore

della Magistratura, al Presidente della FNOMCeO, chiarezza e iniziative sull’autonomia

dell’agire medico, ribadendo la necessità pressante che “Ministero e Parlamento, in

rappresentanza dei principali poteri dello Stato, intervengano individuando gli

strumenti più efficaci per dirimere il conflitto a livello istituzionale, scongiurando una

contrapposizione insidiosa fra magistratura e mondo medico che porterebbe soltanto

ad esacerbare una situazione già critica”.

In occasione dell’audizione alla Commissione Sanità del Senato (2 aprile 2014) il dottor

Ottavio Di Stefano concludeva affermando “Come rappresentanti di un ordine

professionale fondato su un codice deontologico, che si regge sulla libertà di assumere

le decisioni cliniche, tenendo conto delle conoscenze scientifiche in continuo sviluppo e

della relazione-alleanza con i pazienti, vediamo con estrema preoccupazione un

problema che trascende il caso Stamina. L’imposizione di trattamenti medici attraverso

ordinanze, cui non è possibile obiezione di coscienza senza conseguenze, in quanto non

prevista, in questi casi, dal nostro ordinamento, mina i fondamenti stessi dell’agire

professionale e della nostra ragion d’essere come Ordine dei Medici, aprendo scenari

che dovrebbero allarmare la società civile. Su questo tema che riguarda Stamina oggi e

le molte Stamina possibili del futuro abbiamo chiesto una pronuncia delle istituzioni.

Attendiamo una risposta per la nostra professione, ma ciò che più conta anche per chi

a noi si affida”.

A tutto ciò non è seguito nulla! Anzi, oggi siamo in una situazione sempre più

ingarbugliata e per molti versi paradossale, della quale sono vittime prima di tutto i

pazienti e i loro familiari e poi i medici stessi.

E’ persino inutile ricordare che

– quattro medici degli Spedali Civili di Brescia hanno ricevuto dalla Procura di Torino

l’avviso di chiusura indagini in quanto hanno partecipato a procedure basate sul metodo

Stamina;

– altri Tribunali, d’altro canto, continuano ad imporre la prosecuzione delle cure;

– vari Tribunali, ancora, hanno contestato la validità e la sicurezza di tale metodo,

rigettando quindi le richieste di trattamento dei pazienti;

– alla recente ordinanza del Tribunale di Pesaro del 13 maggio è seguita quella del

Tribunale di Marsala che (in modo opposto) accoglie il ricorso degli Spedali Civili

avverso ad una richiesta di trattamento e, quasi contemporaneamente, il Tribunale di

Ragusa invece ordina la ripresa dei trattamenti in un paziente.

Da più parti vengono attaccati i principi fondanti della professione medica, contenuti nel

codice deontologico: la libertà e l’indipendenza della professione medica, la

necessità che l’esercizio della professione si attenga esclusivamente alle

conoscenze scientifiche ed ai principi etici.

Questo non riguarda solo i medici degli Spedali Civili o l’Ordine di Brescia. E’ una

situazione che attiene al ruolo di tutti i medici del nostro Paese e a tutti gli Ordini.

E’ necessario che, una volta per tutte, nelle sedi istituzionali proprie venga fatta

chiarezza sulla vicenda Stamina, che venga ribadito il principio deontologico

fondamentale della libertà e indipendenza della professione medica.

Ci preme considerare come assolutamente preminente il dolore e la sofferenza dei

malati e dei loro familiari. E’ prima di tutto per loro, e per quelli che si troveranno nelle

loro stesse condizioni in futuro, che vanno messi dei punti fermi a questa vicenda. Sono

malati gravi che non trovano più risposte. Viviamo il tempo dei messaggi mediatici per

cui la medicina, al giorno d’oggi, cura e guarisce tutto. Sappiamo che non è vero. Nella

stragrande maggioranza dei casi alleviamo i sintomi, miglioriamo la qualità della vita e

rallentiamo la progressione di malattia, ma in poche situazioni siamo in grado di agire

sull’eziologia.

I malati non conoscono la Evidence Based Medicine. Hanno in mano il foglio scaricato

dalla rete, cercano una speranza quale che sia. E di fronte ad una malattia senza cura,

che segna la vita per sempre, noi dobbiamo comunque dare una risposta anche quando

è definitiva e straziante. Una risposta che vede nella vicinanza, nel non abbandono del

paziente, nell’attenzione partecipe alla sua storia di vita, nella comprensione delle sue

richieste, l’elemento caratterizzante della professione medica.

Pertanto questo Consiglio chiede un intervento urgente delle istituzioni a ciò preposte,

perché venga riaffermata la vicinanza ai malati e alle loro famiglie, forti delle

conoscenze scientifiche, contro le mistificazioni che infondono false speranze e illusioni.

Chiediamo davvero una risposta oggi ineludibile, a chi ha la facoltà e il dovere

di darla.

Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia

di Brescia

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