Ministero Sanità – Ordine dei Medici e Odontoiatri di Como http://omceoco.it Just another WordPress site Wed, 17 Feb 2021 08:11:16 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.16 Tassa iscrizione Ordine, Legge Lorenzin apre a riduzioni. Ecco le categorie coinvolte http://omceoco.it/tassa-iscrizione-ordine-legge-lorenzin-apre-a-riduzioni-ecco-le-categorie-coinvolte/ Sat, 13 Jan 2018 13:16:46 +0000 http://omceoco.it/?p=2314 Tra le novità della legge Lorenzin approvata a fine anno e prossima all’entrata in vigore c’è la possibilità per gli ordini di diminuire la tassa di iscrizione ai giovani medici e ai pensionati ma anche ai medici in difficoltà economica e professionale. Una chance su cui fin qui la legge ordinistica del 1946 non era chiara. L’articolo 4 parlava genericamente di una tassa di iscrizione all’albo. L’articolo 21 aggiungeva che spetta agli organi competenti dell’ordine provinciale stabilire l’importo del contributo annuo dell’iscritto, d’accordo con il consiglio nazionale Fnomceo, non facendo precisazioni sul quantum o su eventuali differenziazioni. «Siccome si parlava al singolare, fu data un’interpretazione nel senso di una tassa indifferenziabile. Ma proprio negli anni Ottanta si iniziò a sentire la necessità di precisare meglio quella legge che addirittura all’inizio non prevedeva l’iscrizione agli ordini dei medici dipendenti introdotta solo con un decreto del Ministero della Salute del 30 gennaio 1982 che la considerò obbligatoria nei concorsi», spiega Marco Perelli Ercolini, vicepresidente Federspev ed esperto di diritto sanitario. «Nel 1988 nell’indirizzo dei regolamenti attuativi della legge 400 (sui nuovi poteri della Presidenza del Consiglio) da adottare entro fine di quell’anno sentite le Federazioni Nazionali interessate, si inserì a chiarimento interpretativo la possibilità per i Consigli ordinistici di stabilire entro i limiti strettamente necessari a coprire le spese di gestione dell’Ordine, una “tassa annuale anche diversificata”. Negli anni solo pochi ordini hanno utilizzato questo “cavillo” che pure molto aiuta i giovani in tempo di avviamento. Dal 2016, ad esempio, a Milano è stata dimezzata la quota di iscrizione per i primi 3 anni di anzianità di laurea e per gli iscritti che hanno compiuto 85 anni e lo scorso anno la riduzione è stata estesa fino ai primi 5 anni e agli iscritti da 80 anni in su. «La nostra Federazione sanitari pensionati e vedove Federspev in passato si era battuta per una diversificazione, specie per i medici anziani che, pur non esercitando, non si cancellano dall’Ordine per segno di appartenenza ma il «no» della Fnomceo aveva persino costretto alcuni Ordini a ritornare indietro dalla concessione di una tariffazione inferiore», ricorda il vicepresidente Federspev Marco Perelli Ercolini. Di recente qualcosa è cambiato e la presidente Fnomceo Roberta Chersevani ha avallato la richiesta del presidente Federspev Michele Poerio. E ora l’articolo 3 «Compiti del Consiglio Direttivo e Commissione di Albo» comma 1, lettera g) della legge Lorenzin, tagliando la testa al toro sulle varie interpretazioni negative date in passato, consente di “proporre all’approvazione dell’assemblea degli iscritti la tassa annuale necessaria a coprire le spese di gestione, anche diversificata tenendo conto delle condizioni economiche e lavorative”.

Ora toccherà gli Ordini applicare le diversificazioni. Perelli Ercolini rilancia: «L’obiettivo di Federspev sarebbe comunque far partire le riduzioni dal momento in cui il medico va in pensione». Una annotazione collaterale: nella dichiarazione dei redditi La tassa ordinistica ai fini fiscali è totalmente deducibile dal libero-professionista con partita IVA, ma non dal medico ospedaliero, anche se richiesta all’assunzione in ruolo. In realtà, precisa Perelli Ercolini, «una sentenza della Cassazione del 2015, la 7776 dispone che il pagamento della tassa annuale di iscrizione rientra tra i costi per lo svolgimento dell’attività medica, che in via normale riguarda il medico ospedaliero. La sentenza è però in contrasto con una lunga giurisprudenza della Corte dei Conti e in particolare con la deliberazione 1/2011 delle Sezioni Riunite e 162/2015 della Corte dei Conti Toscana. Questo panorama andrebbe tenuto presente nell’attuale discussione sulle riforme degli ordini per arrivare a norme che facciano chiarezza per il futuro».

Mauro Miserendino
(Doctor33)

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La Fnomceo rientra in tutti i tavoli ministeriali http://omceoco.it/la-fnomceo-rientra-in-tutti-i-tavoli-ministeriali/ Sat, 13 Jan 2018 13:09:43 +0000 http://omceoco.it/?p=2312 È stato deliberato dal Consiglio Nazionale (l’assemblea dei 106 presidenti degli  Ordini delle province italiane) della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) il rientro in tutti i tavoli ministeriali, dai quali la Fnomceo si era ritirata a ottobre in segno di protesta per non essere stata interpellata nel corso della stesura del Ddl Lorenzin. Ora la Fnomceo ha deciso da una parte di riaprire le collaborazioni, dall’altra di anticipare al prossimo fine settimana le elezioni per il rinnovo dei vertici, in modo che sia il nuovo Comitato Centrale a partecipare, insieme al Ministero della Salute, alla stesura dei decreti attuativi.
E l’assemblea si è aperta proprio con la candidatura di Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, a presidente della Fnomceo. Tra i dieci punti del programma di Anelli, il recupero del ruolo del medico nel senso di una maggiore autonomia e libertà dai condizionamenti politici e aziendalistici, la sicurezza degli operatori sanitari,  le azioni per attenuare le diseguaglianze di salute sul territorio.
È questo il primo Consiglio Nazionale del triennio 2018/2021: molti i nuovi presidenti nominati a seguito delle elezioni che hanno coinvolto, a fine 2017, tutti i consigli degli Ordini provinciali che si sono presentati oggi all’Assemblea. Unanime il ringraziamento al presidente uscente, Roberta Chersevani, che ha governato la Fnomceo negli ultimi tre anni e che è stata salutata con una vera e propria standing ovation…

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Patto Salute. Lorenzin: “Voglio un Ssn rigoroso, certo e con norme chiare. E riformeremo l’Aifa” http://omceoco.it/patto-salute-lorenzin-voglio-un-ssn-rigoroso-certo-e-con-norme-chiare-e-riformeremo-laifa/ Mon, 07 Jul 2014 08:18:09 +0000 http://omceoco.it/?p=659 Per il ministro “sia le riforme che abbiamo avviato, che il nuovo Patto per la Salute puntano a costruire un Sistema sanitario che risponda a questi requisiti”. Quanto all’Aifa, “avrà la possibilità di agire rapidamente in modo che i farmaci giungano in tempi brevi sul mercato, sarà altamente specialistica e molto forte sulla parte ispettiva e dell’innovazione”.

“Voglio un Servizio sanitario nazionale rigoroso, certo e con norme chiare”. Lo afferma il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nell’editoriale dell’ultima edizione della newsletter del dicastero Salute Informa +, nella quale il ministro si dice anche convinta che “sia le riforme che abbiamo avviato, che il nuovo Patto per la Salute puntano a costruire un Sistema sanitario che risponda a questi requisiti, con sistemi di controllo e verifica altamente avanzati, che sia a favore del paziente e che ci permetta di essere competitivi”.

“Il nuovo Patto per la salute esaminato dalla Conferenza delle Regioni del 3 luglio va in tal senso”, prosegue Lorenzin. “Abbiamo chiuso il documento raggiungendo la condivisione con le Regioni e il Mef, ora manca solo la firma ufficiale sull’Intesa. E’ un risultato storico, importantissimo, frutto di tanto lavoro e di altrettanto senso di responsabilita’ da parte di tutti. E’ un Patto ad alto tasso di innovazione, che garantisce certezza di budget, appropriatezza delle prestazioni e prevede l’idea di una spending interna con l’impegno a reinvestire le risorse derivanti risparmi nel settore. I dettagli li presenteremo in una conferenza stampa ad hoc, ma posso anticipare che nel Patto e’ previsto l’aggiornamento dei Lea nei quali saranno incluse anche le malattie rare. Inoltre saranno aggiornati i Nomenclatori in modo da poter offrire protesi audiovisive moderne. Ci sarà una riorganizzazione del settore in modo da realizzare una reale integrazione sociosanitaria. Per quanto riguarda invece la farmaceutica viene demandato all’Aifa l’aggiornamento del prontuario nazionale che dovrà introdurre i farmaci innovativi ed eliminare quelli obsoleti”.

Per Lorenzin “quello della farmaceutica è’ un tema molto importante perché la competitività dell’Italia in questo campo è la competitività dell’Europa. Possiamo e dobbiamo diventare il primo Hub farmaceutico d’Europa. Ma dobbiamo essere noi i primi a crederci. Certo, c’è ancora molto da fare, ma è necessario un salto di qualità e dobbiamo avere un sistema regolatorio competitivo, per questo è necessaria una riforma dell’Agenzia Italiana del Farmaco”.

Che tipo di riforma? Il ministro ha le idee chiare: “L’Aifa – scrive nell’editoriale – ha avuto negli ultimi anni una grandissima crescita. Ha fatto un lavoro prima impensabile. Ora e’ elemento di certificazione, trasparenza ed efficacia i cui canoni sono riconosciuti e ritenuti validi anche dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti. La riforma dell’Aifa sarà all’attenzione del Consiglio dei ministri del 28 agosto e con essa l’Agenzia del Farmaco diventerà come la FDA americana, pur se adeguata al nostro mercato. Avrà la possibilità di agire rapidamente in modo che i farmaci giungano in tempi brevi sul mercato, sarà altamente specialistica, molto forte sulla parte ispettiva e dell’ innovazione, garantendo sempre uno standard di qualità altissimo”.

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Patto Salute. Lorenzin: “Denso di innovazioni. Esprimerà un cambiamento di rotta del sistema” http://omceoco.it/patto-salute-lorenzin-denso-di-innovazioni-esprimera-un-cambiamento-di-rotta-del-sistema/ Fri, 20 Jun 2014 10:27:11 +0000 http://omceoco.it/?p=652 Il ministro fa il punto sul Patto della Salute nell’editoriale della newsletter ministeriale. I lavori procedono in un clima “particolarmente costruttivo” e caratterizzato da “un forte senso di responsabilità”. Al lavoro anche su ticket “equi” e “a tutela delle fasce con reddito modesto in relazione ai componenti del nucleo familiare”.

I lavori sul Patto della Salute procedono speditamente e nel migliore dei modi. Lo sostiene il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nell’editoriale dell’ultima edizione della newsletter del ministero Salute Informa +. “Il confronto con le Regioni ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze sul nuovo Patto per la Salute è stato, sino ad oggi, molto positivo”, afferma il ministro. “Abbiamo condiviso buona parte del documento, che entro la prossima settimana saremo in grado di portare in Conferenza Stato Regioni. Il lavoro svolto in questi giorni con gli assessori regionali ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze  è stato caratterizzato da un forte senso di responsabilità e da un clima particolarmente costruttivo. Il nuovo Patto per la salute – secondo Lorenzin – esprimerà un cambiamento di rotta del sistema, denso di spunti innovativi rispetto al passato”.

Lorenzin spiega infatti che “siamo riusciti a trovare un accordo sui temi più rilevanti e su obiettivi che ritengo fortemente strategici per il Servizio Sanitario Nazionale, tra questi il fatto che tutte le risorse che verranno risparmiate attraverso l’applicazione delle misure di razionalizzazione saranno reinvestite per politiche sanitarie, ad invarianza del finanziamento statale annuale previsto per il Fondo sanitario”.

L’obiettivo prioritario di ministero e Regioni è di “riuscire a realizzare una riforma della sanità nel segno dell’appropriatezza, dell’eliminazione degli sprechi, della trasparenza, attraverso una nuova governance che preveda la selezione dei direttori generali sanitari ed amministrativi lontana dalla politica. Il merito e’ un altro degli obiettivi cui dobbiamo guardare nel prossimo futuro”.

Il Patto, ha spiegato infine il ministro, si occuperà anche dell’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza e della revisione dell’attuale sistema di partecipazione alla spesa sanitaria “volta a garantire una maggiore equità sociale ed, in particolare, una maggiore tutela delle fasce di popolazione caratterizzate da un reddito modesto in relazione alla numerosità dei componenti del nucleo familiare”, nonché del rafforzamento dell’assistenza territoriale e della revisione delle modalità di gestione dei cosiddetti “Piani di rientro” dai disavanzi sanitari.

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Iss verso il commissariamento. La decisione di Lorenzin per i buchi di bilancio 2011/2012 http://omceoco.it/iss-verso-il-commissariamento-la-decisione-di-lorenzin-per-i-buchi-di-bilancio-20112012/ Wed, 18 Jun 2014 10:56:44 +0000 http://omceoco.it/?p=639 Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha intenzione di commissariare l’Istituto Superiore di Sanità. Lo scrive stasera l’agenzia Ansa che fa risalire l’intento del ministro ai buchi di bilancio relativi agli anni 2011 e 2012. La decisione – riferisce sempre l’Ansa – sarà presa in Consiglio dei Ministri. Domani mattina, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa, si dovrebbe riunire il direttivo dell’Istituto per decidere le eventuali misure a difesa dell’organismo. I sindacati interni hanno immediatamente espresso la loro preoccupazione.

La questione dei bilanci in rosso dell’Iss era già stata evidenziata dalla Corte dei Conti il 5 novembre scorso nella sua relazione sui bilanci 2011-2012 dell’Istituto superiore di Sanità, in cui si evidenziava per l’aspetto finanziario, un disavanzo di 26 milioni di Euro per il 2011, in parte recuperato nell’esercizio 2012 che ha chiuso comunque con un disavanzo di 4 milioni di euro. “Poiché dall’analisi strutturale del documento contabile è risultato un saldo negativo sia di parte corrente che di parte capitale – scriveva la Corte nella sua relazione – si richiama l’attenzione sulle disposizioni recate dall’art. 15, comma 1 bis del DL 6 luglio 2011 n. 98 convertito dalla Legge 15 luglio 2011 n. 111 ove statuisce che :’ nei casi in cui un ente sottoposto alla vigilanza dello Stato (…) presenti una situazione di disavanzo di competenza per due esercizi consecutivi, i relativi organi, ad eccezione del Collegio dei revisori decadono ed è nominato un commissario..’”.

Una relazione alla quale l’Iss rispose tramite l’allora direttore generale Monica Bettoni che sottolineava come: “La consistente riduzione dei finanziamenti pubblici che ha riguardato tutti gli Enti di ricerca, compreso l’Istituto, sicuramente non ha certamente giovato alla salute finanziaria del suo bilancio ma ciò non ha comunque comportato una chiusura negativa dei bilanci, neanche per quanto riguarda gli anni 2011-2012, quelli maggiormente colpiti dai tagli. Il bilancio degli anni in questione, infatti, è stato, inoltre, approvato anche dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero della Salute in qualità di Ministero vigilante”.

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“Non esiste Sanità di domani senza Professione Medica”: intervista a Beatrice Lorenzin http://omceoco.it/non-esiste-sanita-di-domani-senza-professione-medica-intervista-a-beatrice-lorenzin/ Mon, 16 Jun 2014 10:27:55 +0000 http://omceoco.it/?p=619 “Sono per il numero chiuso al Corso di Laurea in Medicina, ma il percorso di formazione di dieci anni è troppo lungo”: lo ha ripetuto ancora pochi giorni fa il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al Workshop sulla Formazione universitaria in Medicina, che si è tenuto l’8 giugno al Gemelli di Roma.

Ma le tematiche relative alla Formazione e al futuro lavorativo dei giovani medici sono da sempre care al Ministro, che sostiene che “non esiste sanità di domani senza Professione Medica”. E che, non potendo essere presente al Convegno “Formazione e Accesso al Lavoro: innovare per garantire il futuro della Professione” – che, organizzato dalla Fnomceo, si terrà a Bari il 13 e 14 giugno – ha voluto comunque far sentire la sua voce. E lo ha fatto con una lunga intervista, pubblicata su un numero Speciale del Notiziario dell’Ordine barese, che sarà distribuito durante i lavori.

Eccola di seguito, in anteprima, in versione integrale.

A cura dell’Ufficio Stampa Fnomceo

Ministro, il Convegno nazionale FNOMCeO di giugno sarà dedicato ai giovani e al futuro della professione. Il sistema sanitario italiano affronta importanti cambiamenti strutturali. Quale futuro avrà la professione medica nella Sanità di domani?

Non esiste sanità di domani senza professione medica. Ogni prestazione che il SSN eroga passa attraverso i professionisti che in esso operano e in questi mesi in cui ho visitato ospedali e strutture sanitarie ho avuto modo di toccare con mano la dedizione, l’umanità e l’alta professionalità degli operatori sanitari. I cambiamenti in Sanità assai spesso partono proprio dalla parte migliore e più innovativa della medicina, capace di intercettare i bisogni dei cittadini e fornire risposte adeguate. In un contesto nel quale il cittadino è sempre più consapevole dei propri diritti e bisogni di salute e nel quale il medico è affiancato da altri professionisti,  occorre superare schemi ormai desueti, che ingessano la figura stessa del medico e la appesantiscono di compiti impropri, per riaffermare, invece, la centralità dell’atto medico nella cura della persona.

Molti studenti di medicina sono preoccupati per il numero insufficiente di borse di specializzazione, entità delle borse inadeguata, ingresso tardivo nel mondo del lavoro rispetto alla media europea. Che situazione li attenderà all’inizio del nuovo anno accademico?

Il finanziamento delle scuole di specializzazione avviene attraverso fondi gestiti dal Ministero dell’economia e delle finanze. Insieme al ministro Giannini, abbiamo rappresentato al Presidente del Consiglio la necessità di reperire ulteriori risorse per incrementare il numero dei contratti di formazione specialistica, a testimonianza del nostro impegno per il reperimento di nuove risorse. Come è noto, il problema è sorto perché con la riforma delle scuole di specializzazione (DM 1 agosto 1998) gli anni di corso sono passati da 4 a 5 per tutte le specializzazioni (6 per quelle di area chirurgica). Dallo scorso anno, quindi, si è reso necessario finanziare una coorte in più di specializzandi, senza che a tale esigenza si accompagnasse un ulteriore stanziamento. Ritengo, tuttavia, che il ricorso a nuovi fondi da solo non è in grado di risolvere il problema. L’articolo 21 del decreto-legge 104 del 2013 come convertito dalla legge 128/2013, prevede, infatti, la riduzione degli anni di corso delle scuole di specializzazione, a eccezione di quelle per le quali la direttiva europea 2005/36/UE prevede una durata minima di cinque anni. Un’altra proposta per far fronte al problema è contenuta nel disegno di legge in materia sanitaria, presentato dal Governo su mia proposta, attualmente all’esame della Commissione Igiene e Sanità del Senato.

Un’altra criticità per i giovani medici è l’emergenza precariato all’interno del sistema sanitario nazionale. Che iniziative ha intenzione di attuare per far fronte alla precarizzazione?

La prima azione è sicuramente l’approvazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, in attuazione del decreto-legge 101/2013. L’obiettivo che ci poniamo è, comunque, il superamento del ricorso a forme di lavoro precario, che non sono utili né ai medici, né alle stesse aziende. Per tale motivo ne stiamo discutendo anche con le Regioni nell’ambito del Patto per la Salute.

Il caso EXPO 2015 ha riportato al centro del dibattito il rapporto critico tra politica e pubblica amministrazione. Come risolvere commistioni e ingerenze all’interno della Sanità?

Di recente ho avuto modo di ribadire il mio pensiero su questo argomento: la politica non deve entrare più nelle questioni tecniche, sanitarie e scientifiche. In sanità ancor più che in altri ambiti è imprescindibile che vada avanti chi merita, perché c’è di mezzo la salute e la vita delle persone. Chi non vale deve andare a casa. Se un euro sprecato nella pubblica amministrazione è una cosa immorale, un euro sprecato in sanità può avere conseguenze devastanti e questo non lo possiamo permettere. Per questo motivo ritengo importante l’istituzione di un albo nazionale da cui attingere le professionalità migliori.

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Patto Salute. Lorenzin: “Mia proposta a Regioni consegnata” http://omceoco.it/patto-salute-lorenzin-ho-consegnato-la-mia-proposta-alle-regioni-dobbiamo-vararlo-entro-15-giorni-non-15-anni/ Thu, 22 May 2014 09:40:09 +0000 http://omceoco.it/?p=400 “Basta chiacciere. Vedremo chi vuole riformare veramente la nostra sanità”. Così il ministro della Salute, intervenuta ad un incontro con Federanziani. Per mantenere universalità Ssn, occorre lavorare subito. Tra 20 anni, gli over 65 saranno il 60% della popolazione e i costi aumenteranno. Sui farmaci innovativi, importante la lotta agli sprechi, “perché un euro sprecato in sanità crea morti” “Incentivare la prevenzione in Italia è molto importante, non solo per migliorare la salute delle persone, ma anche per rendere sostenibile il Sistema sanitario nazionale. Bisogna far star bene le persone il più a lungo possibile. Non dimentichiamo che l’accesso per tutti gratuitamente alle cure, insieme al sistema pensionistico, è stata la più grande conquista del ‘900. Queste conquiste, ora, rischiano di essere in pericolo. Tra 20 anni gli over 65 saranno il 60% delle popolazione e si dovrà riuscire a garantire comunque un’assistenza sanitaria di qualità. Bisogna pernsarci ora, però, non tra 20 anni. Si deve garantire ora la sicurezza sociale a voi, ai vostri figli e ai vostri nipoti”. Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, si è rivolta alla platea nel corso di un incontro con Federanziani. “Nella salute si sono sprecati troppi euro, la gente ha rubato nel sistema sanitario nazionale – ha incalzato il ministro -. I soldi ci sono sempre stati, ci sono anche ora, ma vengono spesi male. Anzi, malissimo. Dobbiamo fare in modo che la politica non entri più nelle questioni tecniche sanitarie e scientifiche: chi vale va avanti, chi non vale va a casa. Perché un euro sprecato nella Pubblica Amministrazione è una cosa immorale, ma un euro sprecato in sanità crea morti. Io, come ministro, non faccio sconti a nessuno: se sbagli in sanità vai a casa”. “Nei prossimi mesi – ha proseguito Lorenzin – dovrò affrontare una riforma sanitaria volta a rendere trasparente questo settore. Si deve poter sapere come vengono spesi i soldi, chi li spende, quali risultati si ottengono etc. Si tratta di una cosa normale, ma purtroppo in Italia le cose normali sembrano difficili da realizzare. La riforma del sistema sanitario si chiama Patto della Salute, ho fatto la mia proposta alle Regioni. Il Patto dobbiamo vararlo entro 15 giorni e non 15 anni – ha sottolineato – vedremo cosa verrà fatto e chi avrà voglia di far le cose veramente e non a chiacchiere”. Infine, Lorenzin ha toccato il tema dei farmaci innovativi. “Stanno arrivando in Italia nuovi farmaci rivoluzionari che ci permetteranno di guarire da malattie, fino a poco fa, incurabili. Ad esempio, parliamo di quelli per l’epatite C. Il nuovo farmaco in 12 settimane ti fa guarire. E’ la più grande scoperta scientifica dai tempi della penicillina. Come ministro dovrò gestire questo medicinale, stiamo trattando il prezzo in maniera più dura rispetto al resto d’Europa. La Germania lo paga 56mila euro a prestazione, la Francia 49mila. Noi – ha concluso – non dobbiamo permettere che accada in Italia quello che sta accadendo in altri Paesi, e cioè che se non hai una lunga prospettiva di vita non ti danno questi farmaci. Questa non è la nostra cultura, non ha nulla a che fare con la nostra storia. Anche per questo è necessario risparmiare sugli sprechi e mettere i soldi dove ce n’è bisogno”. Giovanni Rodriquez (Quotidiano Sanità)

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Caso Avastin-Lucentis. I due farmaci sono sovrapponibili http://omceoco.it/caso-avastin-lucentis-i-due-farmaci-sono-sovrapponibili-per-sicurezza-ed-efficacia/ Fri, 16 May 2014 07:38:59 +0000 http://omceoco.it/?p=381 Il ministro Lorenzin rende noto il parere del Css: “i due farmaci non presentano differenze statisticamente significative dal punto di vista dell’efficacia e della sicurezza nella terapia della degenerazione maculare senile”. Ma Avastin per uso oftalmico dovrà essere confezionato solo nelle farmacie ospedaliere autorizzate e somministrato in centri specializzati.

Il dado è tratto, L’attesissimo pare del Css sul caso Avastin-Lucentis è arrivato. Avastin e Lucentis, seppur diversi come molecole, sia strutturalmente che farmacologicamente,”non presentano differenze statisticamente significative dal punto di vista dell’efficacia e della sicurezza nella terapia della degenerazione maculare senile”.

Insomma un verdetto tombale, rafforzato dall’assicurazione dataci dallo stesso presidente della sezione del Css che ha curato il parere, Andrea Lenzi, rispondendo a una nostra domanda in conferenza stampa. “Professore, gli abbiamo chiesto, ma lei se ne avesse bisogno userebbe Avastin al posto di Lucentis?”. “Allo stato delle attuali conoscenze scientifiche, sì, non avrei dubbi”.

Il Css ha tuttavia specificato che “allo scopo di garantire la sterilità, il confezionamento in monodose (di Avastin, ndr.) dovrà avvenire da parte di farmacie ospedaliere in possesso dei requisiti necessari, che ne assicurino la distribuzione, in attesa dell’auspicabile registrazione del farmaco per l’indicazione in esame”.

Una registrazione, tra l’altro, che appare non necessaria, come si è capito nel corso della conferenza stampa del ministro Beatrice Lorenzin, in quanto grazie al nuovo decreto off label, approvato ieri in via definitiva dal Senato, Avastin potrebbe presto tornare off label  grazie alle nuove norme che consentono l’uso di off label anche in presenza di specialità medicinali in commercio per la cura di quella determinata patologia (in questo caso Lucentis).

“Penso che entro un mese avremo Avastin off label – ha infatti detto Lorenzin – una volta pubblicata la legge di conversione del decreto in Gazzetta e una volta che l’Aifa prenderà in esame le domande per l’uso off label che ritengo non tarderanno ad arrivare dalle società scientifiche e dalle Regioni”.

Ultima raccomandazione del Css, quella dell’avvio di un monitoraggio sull’uso del farmaco e il fatto che, in considerazione dell’evoluzione scientifica e assistenziale delle malucopatie, il suo utilizzo off label avvenga in centri di alta specializzazione.

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